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Strage di Paderno Dugnano

Strage di Paderno Dugnano, il 17enne che ha sterminato la famiglia “ha bisogno di cure”: cosa succede ora

L’esito della perizia psichiatrica su Riccardo C., che a 17 anni uccise con 108 coltellate il padre, la madre e il fratello di 12 anni nella loro villetta a Paderno Dugnano (Milano) nel settembre 2024. Si va verso una significativa riduzione della pena.
A cura di Francesca Del Boca
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Ha bisogno di cure specifiche Riccardo C., che a 17 anni uccise con 108 coltellate il padre, la madre e il fratellino di 12 anni nella loro villetta a Paderno Dugnano (Milano) nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024. Questo è il parere dello psichiatra Franco Martelli, specialista in psichiatria e in criminologia clinica e redattore della perizia psichiatrica sullo studente, durante l'udienza davanti alla gip per i minorenni di Milano Laura Margherita Pietrasanta.

La perizia del resto ha già stabilito come il ragazzo, da poco 18enne, fosse in realtà parzialmente incapace di intendere e di volere quando sterminò la famiglia, dopo che a casa quella sera c'era stata la festa per il compleanno del papà. "Viveva tra la realtà e la fantasia, voleva rifugiarsi in un mondo fantastico e per raggiungerlo era convinto di doversi liberare di tutti gli affetti", sempre le parole dello psichiatra, che così ha accertato come nel momento della strage la sua capacità di intendere e volere del ragazzo fosse quindi parzialmente scemata.

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"Volevo proprio cancellare tutta la mia vita di prima, mi sentivo un estraneo. Non ce l'avevo con loro", aveva già messo a verbale il ragazzo, portando allo scoperto un suo "malessere" che durava da tempo, e che si sarebbe acuito soprattutto in estate. "Volevo essere immortale, uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero", aveva detto ancora, spiegando come però "è stata solola sera della festa che ho pensato di farlo", dopo aver giocato alla PlayStation con il fratello minore. "Spesso non mi trovavo bene con gli altri, mi sembrava si occupassero di cose inutili".

Intanto, nei giorni scorsi, le pm per i minori Sabrina Ditaranto e Elisa Salatino hanno ottenuto il giudizio immediato per omicidio volontario pluriaggravato (anche dalla premeditazione), mentre la difesa ha chiesto che il 18enne venga processato con rito abbreviato che prevede, in caso di condanna, uno sconto di un terzo della pena, già diminuita come stabilito dalle norme della giustizia minorile: per lui non sarà infatti comunque prevista la pena dell'ergastolo, e riceverà sconti di pena fino a un terzo rispetto a quanto previsto dal codice penale dei maggiorenni. Una notevole riduzione che potrebbe essere ancora più significativa, se la diagnosi di vizio parziale di mente venisse riconosciuta anche in aula.

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