Stilista trovata impiccata a Milano, condannato a sei anni l’ex fidanzato di Carlotta Benusiglio
Dopo sei anni è arrivato il giorno della sentenza. Il giudice per l'udienza preliminare si è espressa oggi primo giugno con una sentenza di sei anni per Marco Venturi, l'ex fidanzato di Carlotta Benusiglio. La sentenza di primo grado arriva sei anni dopo e un giorno aver ritrovato Carlotta impiccata in un albero di piazza Napoli a Milano. Da allora inquirenti e investigatori hanno indagato per cercare di capire se si è trattato di omicidio o suicidio. La condanna è arrivata per "morte in conseguenza di altro reato" e per lesioni e stalking. L'imputato non era in aula al momento della sentenza.
Le parole della sorella
Pochi giorni fa la sorella di Carlotta, Giorgia, a Fanpage.it aveva spiegato di essere molto in ansia: "Spero solo si possa concludere il tutto per il meglio. Per lei, per mamma, per tutti noi che le volevamo un gran bene. Il pensiero di poterle ridare finalmente la dignità che le è stata portata via ci fa bene al cuore". E poi conclude: "Tutto ciò non la riporterà qui con noi, ma ottenere giustizia potrà essere il primo passo per poter elaborare ciò che è successo e poter quindi tornare a vivere". La sorella così come la madre della stilista non ha mai creduto all'ipotesi del suicidio perché Carlotta stava vivendo un periodo felice sul lavoro. Allo stesso tempo però avevano sempre denunciato i maltrattamenti che subiva Carlotta dal fidanzato. Tesi comunque sempre sostenuta anche dal pubblico ministero Francesca Crupi: per l'accusa l'omicidio sarebbe stato l'ultimo capitolo di una serie di atti persecutori iniziati nel settembre del 2014 e finiti in tragedia del maggio 2016: "Venturi – secondo quanto Fanpage.it ha potuto leggere dalle carte – molestava la ex con telefonate e messaggi telefonici anche in orari notturni. Si recava ripetutamente sotto l'abitazione della stessa appostandosi per incontrarla e spiarne gli spostamenti, anche di notte; l'aggrediva sia verbalmente che fisicamente e la minacciava".
I mesi di processo
Ora è arrivata la sentenza di condanna per l'unico indagato per la morte di Carlotta. Durante il processo il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 30 anni per omicidio per l'ex fidanzato: Venturi, difeso in aula dagli avvocati Andrea Belotti e Veronica Rasoli, in tutti questi anni si è sempre dichiarato innocente. La richiesta di arresto durante il periodo delle indagini è stata respinta tre volte: Marco Venturi è stato dunque sempre indagato a piede libero. I giudici del Tribunale del Riesame prima e della Cassazione poi hanno sempre sostenuto che gli elementi di indagine a disposizione facevano più pensare al suicidio che all'omicidio. Si è cercata la prova del coinvolgimento o meno di Venturi nell'ultima fase del processo nel video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso piazza Napoli della notte e un'ombra che si vede vicino al luogo dove è morta Carlotta: i legali della famiglia di Carlotta hanno sempre sostenuto che quell'ombra poteva appartenere a una persona e hanno chiesto di accertarsi se fosse proprio Venturi. La difesa invece ha sempre ribadito che si trattata di un artefatto, ovvero un semplice gioco di luci e ombre dovuto alla deformazione dell'immagine. Dopo due mesi di analisi e confronti il perito, l'ingegnere Massimo Giuliani, ha confermato la seconda versione.