Stilista morta a Milano, a fine gennaio attesa la sentenza per l’ex fidanzato Marco Venturi
Ancora poco più di un mese e poi dopo cinque anni un giudice si esprimerà per la prima volta sul caso di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata in un albero di piazza Napoli a Milano nel 2016. La prima udienza con rito abbreviato, che ha visto imputato l'ex fidanzato di Carlotta Marco Venturi con l'accusa di omicidio, è avvenuta lo scorso 19 novembre davanti al giudice per l'udienza preliminare: lo scoro mese il pubblico ministero ha chiesto per l'imputato una condanna a 30 anni di carcere. Ieri 14 dicembre, durante la seconda udienza, è stato sentito l'avvocato di parte civile Gianluigi Tizzoni, ovvero il legale della famiglia Benusiglio. In aula, sia lo scorso novembre che oggi, c'era sia la madre che Giorgia, la sorella di Carlotta che per oltre cinque anni ha atteso un processo.
Le indagini nel tempo sono state affidate a tre pubblici ministeri: il primo nel 2017 aveva chiesto l'archiviazione per suicidio poi le indagini erano passate in mano al pm Gianfranco Gallo, fino a quando l'accusa è stata riassegnata a Francesca Crupi che ora in aula sostiene la tesi che Carlotta sia stata uccisa "per futili motivi, con dolo d'impeto, stringendole al collo una sciarpa oppure il proprio braccio", come si legge nelle carte di fine indagine. A rappresentare la difesa di Marco Venturi sono invece i legali Andrea Belotti e Veronica Rasoli: al termine della prima udienza gli avvocati non hanno preferito commentare quanto accaduto davanti al giudice dichiarando solo a Fanpage.it che "è stata una mattinata ricca di contenuti". Spetterà loro l'ultima arringa nella sentenza di 24 gennaio. Poi la parola passerà al giudice che si pronuncerà nei giro di una settimana, come ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Tizzoni. Nel si esclude però che la decisione possa arrivare anche al termine della prossima udienza.
L'ex fidanzato non si presenta in Tribunale
Così come lo scorso 19 novembre anche nell'udienza di ieri l'imputato, che è a piede libero, non si è presentato in aula. Allora Giorgia Benusiglio a Fanpage.it aveva commentato così la sua assenza: "Ce lo aspettavamo. Non abbiamo avuto modo neanche di parlare con i suoi avvocati. Stiamo andando avanti per avere verità e giustizia con la speranza di ridare presto dignità a mia sorella che è in fondo quello che possiamo fare. Non possiamo ridarle la vita, ma dignità sì". Poi aveva anche precisato: "A distanza di tanti anni la richiesta di 30 anni per l'ex fidanzato di Carlotta è qualcosa di positivo: la aspettavamo da cinque anni. Ora andiamo avanti". Da anni Giorgia ha sempre ribadito che la sorella fosse stata per mesi vittima di maltrattamenti da parte dell'ex fidanzato. In questi anni però non è mai stata emessa una misura cautelare nei confronti di Venturi: il 16 ottobre del 2020 la Cassazione aveva rigettato la richiesta del pubblico ministero e deciso per la non incarcerazione di Venturi ritenendo che fino ad ora tutti gli elementi a disposizione lasciano pensare a un suicidio e non a un omicidio. "Ma chiunque avesse conosciuto Carlotta, sapeva che lei amava la vita e non avrebbe mai commesso un gesto simile", ha tenuto sempre a precisare la sorella Giorgia.