Stefania Fogliata non può tornare ad allenare: “Ha trasformato le atlete in automi”
Nonostante le "attestazioni di stima provenienti dagli utenti della palestra di Calcinato", il pericolo di "reiterazione del reato non può ritenersi circoscritto alle persone offese allo stato evidenziate nel capo di incolpazione provvisorio": Stefania Fogliata non può tornare ad allenare. Lo ha deciso la gip, Francesca Grassani, che ha rigettato la richiesta di revoca della misura interdittiva firmata lo scorso 18 gennaio nei confronti dell'allenatrice di ginnastica ritmica accusata di presunti maltrattamenti nei confronti di otto atlete.
Atlete "trasformate in automi"
Secondo l'accusa, Fogliata avrebbe "trasformato in automi" le giovani ginnaste, tutte d'età compresa tra i 10 e 14 anni, iscritte alla sua Accademia Nemesi bresciana. Per gli inquirenti, la 31enne avrebbe costretto le ragazze ad "accettare supinamente critiche feroci, insulti gratuiti, invasioni indebite della sfera privata, aggressioni fisiche e nel contempo, essere disposte a rispondere con gratitudine agli apprezzamenti". Per questo motivo, è stata interdetta dalle palestre di tutto il territorio nazionale.
Alla vigilia dell'interrogatorio di garanzia, sostenuto lo scorso venerdì 27 gennaio, all'esterno della palestra comunale di Calcinato erano stati appesi striscioni di incoraggiamento e di supporto nei confronti di Fogliata. Quello che viene contestato dalla Procura, però, è proprio il "modus operandi" di Fogliata che influirebbe ben al di fuori delle "persone offese" che nei mesi scorsi hanno presentato denuncia.
Per quanto riguarda l'Accademia Nemesi, sarà compito della giustizia sportiva decidere se e quando riprenderà l'attività sospesa giorni fa. Oggi, mercoledì 1 febbraio, Fogliata è attesa a Roma per essere sentita dal procuratore federale in un'inchiesta parallela a quella ordinaria.