Edoardo stava comprando il biglietto del treno per tornare a casa: com’è stato trovato il 17enne scomparso da Colico
Era nei pressi delle macchinette automatiche della stazione Centrale di Milano: stava facendo un biglietto per tornare dai genitori, a Colico (Lecco). Così è stato trovato Edoardo G, 17enne che lo scorso 21 marzo è svanito nel nulla dopo essere uscito di casa per andare a scuola a Morbegno: a riconoscerlo è stato un gruppo di passeggeri, tra cui una giornalista, che ha immediatamente avvertito la polizia ferroviaria. Il giovane aveva addosso gli stessi abiti di quando ha fatto perdere le sue tracce, ben sette giorni prima: sneakers bianche, giubbino jeans blu scuro, una camicia marrone a quadretti e il pile bige.
Finisce un incubo per i genitori e per la sorellina, che negli uffici della Polfer della stazione milanese hanno stretto in un lungo abbraccio il loro primogenito. Resta però ora da capire perché Edoardo abbia deciso di allontanarsi per una settimana, lasciando perdere le sue tracce per sette lunghissimi giorni, e come il 17enne abbia trascorso tutto questo tempo. Le sue condizioni di salute sono buone: si è riparato, ha mangiato e dormito. Chi può averlo ospitato? Qualcuno l'ha spinto ad allontanarsi? E perché si è recato a Milano, dove era diretto? I Carabinieri di Lecco e la Procura stanno facendo verifiche sui luoghi in cui Edoardo avrebbe trascorso l’ultima settimana e sulle persone che potrebbero avergli dato ospitalità.
Secondo gli inquirenti, il giovane di Colico non avrebbe infatti trascorso gli ultimi giorni a Milano, dove invece sarebbe rientrato solo per prendere il treno e ritornare dai genitori: secondo quanto trapelato in questi giorni il 17enne si sarebbe mosso verso l’Est Europa.
"Siamo tornati a vivere. L'importante è che sia tornato a casa, è un'emozione enorme. Non importa perché l'ha fatto", il commento dei genitori, visibilmente commossi, subito dopo il ritrovamento. "Abbiamo finito le lacrime, quando ci siamo abbracciati siamo rimasti in silenzio. È finita una settimana tremenda, siamo felicissimi. Intanto ringraziamo tutti: dalle forze dell’ordine alla scuola e tutto il paese, anche voi giornalisti, che avete dato spazio alle notizie sulla ricerca. Ora però vi chiediamo un po’ di tranquillità per i prossimi giorni”.