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“Stai attenta perché io mi faccio mettere dentro, ma ti ammazzo”: minaccia la ex un’ora dopo uscito dal carcere

Un uomo di 32 anni della Val Seriana, in provincia di Bergamo, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della ex compagna. Un’ora dopo essere stato scarcerato le aveva inviato un audio: “Stai attenta perché io mi faccio mettere dentro, ma ti ammazzo”. Per lui si sono aperte ancora le porte del carcere.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Appena un'ora dopo essere stato scarcerato, ha continuato a minacciare e maltrattare la ex compagna. Protagonista di insulti e minacce è un uomo di 32 anni della Val Seriana, in provincia di Bergamo, che era finito in manette lo scorso lunedì 17 giugno con l'accusa di maltrattamenti. Era poi tornato in libertà il mercoledì successivo e, un'ora dopo la sua uscita dal carcere, aveva inviato un audio alla ex: "Stai attenta, perché io mi faccio mettere dentro, ma ti ammazzo". Il messaggio era poi seguito da altri due audio.

Il 32enne aveva anche subito violato il divieto di avvicinamento verso la donna emesso dal giudice per le indagini preliminari: così facendo l'uomo è stato nuovamente arrestato. Tutto è avvenuto in poco tempo: come riporta L'Eco di Bergamo, una volta che è stata segnalata la violazione del divieto da parte della procura al gip, è stato subito disposto l'aggravamento della misura e si è provveduto con l'arresto. I carabinieri in pochi minuti lo hanno riportato di nuovo in carcere.

Il primo arresto era avvenuto dopo l'ennesima lite tra i due dello scorso 18 giugno. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto hanno trovato la donna con evidenti segni sul corpo: da qui il trasferimento in pronto soccorso da cui è uscita con una prognosi di 15 giorni. A chiamare il 112 sono stati i vicini di casa dopo aver sentito le urla della donna. Intanto i carabinieri hanno rintracciato a poca distanza l'uomo che è stato condotto in carcere per la prima volta. Durante l'interrogatorio in carcere di mercoledì il 32enne aveva invece spiegato di essere lui la vittima del rapporto con la donna, tanto che era stato costretto a ritornare a vivere dalla madre. L'arresto era stato convalidato ma era stato disposto il divieto di avvicinamento. Una volta quindi fuori dal carcere aveva inviato i messaggi alla donna. Per questo quando si è presentato dai carabinieri, i militari al posto di mettergli il braccialetto elettronico lo hanno ricondotto in carcere.

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