Stadio San Siro, la Procura apre un’inchiesta sulla vendita a Milan e Inter: “Possibili danni per le casse pubbliche”

La Procura di Milano ha aperto un'indagine esplorativa sulla vendita dello stadio ‘G. Meazza' di San Siro da parte del Comune alle squadre Milan e Inter. Il fascicolo è coordinato dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, a capo del dipartimento reati contro la pubblica amministrazione, e dal procuratore Marcello Viola. Al momento, non c'è alcuna ipotesi di reato e nessun indagato. Le indagini, infatti, serviranno per verificare se possano esserci danni per le casse pubbliche nella procedura di vendita dell'impianto.
Alcuni giorni fa, le società A.C. Milan e F.C. Internazionale Milano hanno consegnato al Comune di Milano il documento di fattibilità e l'offerta di acquisto per lo stadio e le aree limitrofe a San Siro. Da parte sua, Palazzo Marino ha approvato la delibera con le linee di indirizzo per gli step successivi, ovvero l'avvio della conferenza dei servizi e un avviso pubblico per verificare l’interesse di altri soggetti all'acquisto.
L'Agenzia delle Entrate aveva attribuito allo stadio e all'area oggetto della vendita un valore stimato di 197 milioni di euro. L'impianto del ‘Meazza' è stato valutato per 72 milioni e 980mila euro, mentre l'area intorno di 124 milioni di euro. A queste cifre andrebbero sottratti 80 milioni di euro per la rimozione delle macerie da demolizione e le bonifiche.
L'obiettivo dichiarato dal sindaco Beppe Sala è di vendere lo stadio "entro le vacanze estive" di quest'anno: dopodiché "le squadre inizieranno a costruire un nuovo stadio di fianco a San Siro, ci vorrà qualche anno, e quando sarà pronto, rigenereranno San Siro", mentre il ‘Meazza' sarebbe destinato a sopravvivere fino al 2030, quando scadrà l'attuale concessione.