Stadio del Milan, spunta una nuova ipotesi: non sarà né a San Siro né a Sesto San Giovanni
Non si ferma il cammino del Milan che, più determinato che mai, bussa a più porte possibili per la questione nuovo stadio. E così dopo l'ipotesi La Maura, osteggiata con forza dall'intera maggioranza in Comune e dalle fronde ambientaliste, e Sesto San Giovanni, sul tavolo spunta anche la terza via: un terreno a San Donato Milanese.
L'incontro con i vertici del Milan
"I vertici del Milan mi hanno presentato il progetto", ha affermato infatti il sindaco di San Donato Francesco Squeri. "Ma mi hanno anche spiegato che stanno valutando anche altre opzioni. È stato aperto un tavolo di confronto con la squadra per verificare l'ipotesi di realizzare l'impianto nell'area di San Francesco".
Un recente progetto comunale, del resto, prevede già per l'area di San Francesco la destinazione a uso sportivo con un'arena da 23mila posti. " Servirebbe una variante, che il nostro ufficio tecnico ha stimato in 6- 8 mesi", ha precisato il primo cittadino del Comune alle porte di Milano.
L'ipotesi ex ippodromo La Maura più debole che mai
Oltre a San Donato, rimane il progetto per l'area de La Maura, che la squadra deve ancora presentare. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, l'ha recentemente reclamato a margine di un incontro pubblico: "Sto ancora aspettando il progetto del Milan su La Maura".
Per poi aggiungere: "Inter e Milan hanno ancora tre mesi di tempo per dirmi se sono ancora interessate al nuovo impianto accanto al Meazza. Non è possibile avviare altri procedimenti senza chiudere quello precedente".
Ipotesi che, però, si regge su basi traballanti. E sui bombardamenti del fuoco amico. Ovvero l'opposizione coatta della politica, e quella dei Verdi locali (e non). Che spingono compatti sull'ipotesi originaria, ovvero un nuovo impianto dell'area dell'attuale San Siro.
Lo stadio del Milan a Sesto San Giovanni
Non sembra essere tramontata, per il momento, neppure la possibilità di finire a Sesto San Giovanni. Il sindaco leghista, Roberto Di Stefano, ha rilanciato nei giorni scorsi: " Siamo in constante contatto. Sesto li accoglie a braccia aperte: tolti gli oneri per le bonifiche, garantiamo tempi certi e volumetrie. Il dossier su Sesto ce l'hanno da mesi. Sta a loro ora valutare".