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Spray al peperoncino per i vigili di Milano, il Comune compra nuove bombolette ma è polemica sull’utilizzo

Palazzo Marino ha ordinato 500 nuove bombolette di spray al peperoncino per sostituire le scorte dei vigili urbani di Milano. Il dispositivo era stato usato a maggio contro la donna transessuale presa a manganellate vicino all’università Bocconi.
A cura di Fabio Pellaco
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Le scorte di spray al peperoncino dei vigili urbani milanesi sono super piccanti, ma tendono a scarseggiare. Per il Comune di Milano diventa difficile stare al passo con le dotazioni perché scadrebbero troppo in fretta. Intanto non si ferma la polemica su come vengono utilizzati gli strumenti a disposizione della Polizia Locale.

Nuove scorte di peperoncino spray per i vigili di Milano

Palazzo Marino ha ordinato una nuova fornitura di 500 bombolette per rimpiazzare le dotazioni scadute degli agenti della Polizia Locale. Il problema sarebbe l'utilizzo massiccio, soprattutto per le esercitazioni dei neoassunti, e la data di scadenza troppo ravvicinata: solo tre anni prima di doverli rimpiazzare.

L'amministrazione comunale ha richiesto anche altre mille bombolette senza principio attivo da utilizzare per le esercitazioni. Il getto può raggiungere fino a tre metri di distanza. Il grado di piccantezza dello spray al peperoncino di ordinanza è perfino più alto del peperoncino più piccante del mondo, il Carolina Reaper.

La polemica sulle dotazioni degli agenti

La Polizia Locale di Milano è dotata dello spray al peperoncino da inizio 2019 e nel corso di questi quattro anni diverse volte sono nate polemiche circa il suo utilizzo da parte degli agenti. L'ultimo caso che ha fatto scalpore risale a maggio 2023, quando una donna transessuale è stata prima presa a manganellate e poi storidita con lo spray.

In quell'occasione, intervistata da Fanpage.it, Tatiana Cazzaniga, segretaria del sindacato Funzione Pubblica della Cgil, aveva già espresso perplessità circa le dotazioni degli agenti di Polizia Locale: "Riteniamo che l'utilizzo di strumenti che vanno dal distanziatore al taser, siano coercitivi se non sostenuti con una continua formazione e con un supporto psicologico. È necessario che i lavoratori abbiano procedure che puntino alla prevenzione. Non sosteniamo che il vigile urbano debba mettersi in strada senza protezione, ma qualsiasi strumento deve essere adeguato alla attività sul territorio".

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