Spesi 2,45 milioni di euro per una cappella nel Cimitero Monumentale di Milano: l’assegnazione è per 99 anni
Se i prezzi delle case a Milano spesso lasciano basiti, non sono da meno quelli delle cappelle nei cimiteri. Nei giorni scorsi il Comune ha fatto un'asta per l'assegnazione per 99 anni (quasi come fosse un affitto a lunghissimo termine) di tre di queste: la Annoni è stata assegnata per 2,45 milioni di euro, la Frova per 507 e la Zapelli per 372. Certo tutti i tre edifici funebri sono all'interno del Cimitero Monumentale, vero e proprio museo a cielo aperto. Ma è anche vero che sono di piccole dimensioni, tanto da essere chiamate ‘edicola cimiteriale'. Ma d'altronde si sa che, anche per l'edilizia destinata ai vivi, gli immobili più piccoli nel capoluogo lombardo sono quelli che vanno più a ruba.
Il Cimitero Monumentale di Milano è un'opera architettonica imponente e, al suo interno, sono sepolti molti dei personaggi più illustri della città: da Alessandro Manzoni ad Arturo Toscanini, da Salvatore Quasimodo a Giuseppe Meazza, fino a Giorgio Gaber, Walter Chiari ed Enzo Tortora. Questo suo essere elitario non ha mancato nel tempo di creare qualche polemiche da parte di chi ritiene che aver creato un camposanto destinato ai ricchi, ai potenti e ai famosi sia un po' la massima espressione di quello snobismo che i cliché e i pregiudizi riconoscono all'indole del milanese. Ma soprattutto che sconfessi il teorema di Antonio De Curtis, in arte Totò, secondo cui la morte sia "una livella". Qui mai potranno riposare in pace un marchese e un netturbino, uno accanto all'altro.
Polemiche a parte, il Cimitero Monumentale resta quello più esclusivo della città e la sua esclusività non passa mai di moda (insomma non è uno di quei posti dove bisogna fare la fila per entrare e dopo qualche mese chiudono perché non ci va più nessuno). Tanto che ancora oggi c'è chi è disposto a spendere 2,45 milioni di euro per assicurarsi una "casetta" lì dentro. E non si tratta neanche di un vero acquisto, bensì di un'assegnazione per 99 anni: ma tanto 100 sono quelli che ci si augura di vivere, non di riposare in pace. Il Comune aveva infatti messo all'asta l'edicola Annoni per 477mila euro, ma tanta era la smania di accaparrarsela che il suo canone è arrivato a sfiorare i due milioni e mezzo.
Molto meno (ma comunque care) le altre due edicole cimiteriale messe all'asta: la Frova partiva da 389mila euro ed è stata assegnata a 507mila, mentre la Zapelli da una base di 372mila è arrivata a 757mila euro. Insomma se a Milano vivere in un quartiere alla moda ha i suoi costi, anche riposare in pace in un posto esclusivo deve averli. E poi da qualche anno c'è pure la fermata della metropolitana Lilla vicina, dovesse servire.