Sperona e uccide un motociclista dopo una lite al semaforo, una testimone: “Voleva colpirlo”
È iniziato il processo nei confronti di Vittorio Belotti, l'uomo che è agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio volontario aggravato perché il 30 ottobre 2022 rimase coinvolto in un incidente in cui ha perso la vita Walter Monguzzi.
Quel giorno, sulla base delle ricostruzioni delle forze dell'ordine, il 49enne Belotti – che era alla guida di una Fiat Panda blu – avrebbe speronato e travolto il 55enne Monguzzi – in sella a una moto Bmw – dopo una lite al semaforo di Montello, in provincia di Bergamo.
La testimonianza della donna che ha soccorso Walter Monguzzi
Diversi testimoni hanno assistito all'incidente. Tra questi una donna di 69 anni che, come riporta il quotidiano BergamoNews, è stata ascoltata oggi, venerdì 15 settembre, durante l'udienza. La donna ha raccontato che quel giorno era alla guida della sua automobile, a un metro di distanza dai due.
Non avrebbe sentito il litigio ("il volume della radio era alto", ha affermato), ma avrebbe notato che la situazione era "parecchio concitata".
Il motociclista respirava con fatica
Ha poi spiegato alla Corte d'Assise di Bergamo, presieduta dal giudice Giovanni Petillo, di aver visto il conducente dell'auto (Belotti) aver sterzato contro la moto due volte "poi una terza molto più forte". A quel punto, la donna avrebbe chiamato il numero unico delle emergenze 112.
La 69enne è certa del fatto che il 49enne, assistito dagli avvocati Andrea Pezzotta e Nicola Stocco, volesse andare addosso alla moto "perché la strada era dritta e non c'era bisogno di sterzare". La donna ha poi raccontato che, subito dopo l'incidente, si è fermata e ha soccorso Monguzzi: "Respirava a malapena, a terra c'era molto sangue".