Spazio Baluardo, l’associazione che aiuta i ragazzi di Quarto Oggiaro e il quartiere è sotto sfratto
Si chiamano Christian, Haben, Hican, Eric. Sono alcuni dei ragazzi dello Spazio Baluardo, associazione che dal 2005 è un punto di riferimento per il quartiere Quarto Oggiaro, periferia di Milano spesso associata, soprattutto in passato, a criminalità e degrado. Ma "non esiste soltanto la Quarto Oggiaro brutta, esistono anche persone che danno una mano", dice Hican a Fanpage.it. Il suo è uno dei volti "belli" del quartiere, uno dei suoi figli che ha sbagliato ma che sta scontando i suoi sbagli mettendosi al servizio della gente che ha bisogno d'aiuto: anziani che non possono uscire a fare la spesa, persone bisognose alle quali Hican e gli altri portano generi di prima necessità.
Attività di pubblica utilità nel territorio dove hanno commesso i loro reati
È Aaron Paradiso, il fondatore di Spazio Baluardo, a raccontare a Fanpage.it cos'è l'associazione: nei 16 anni di vita si è occupata del quartiere di Quarto Oggiaro fornendo sostegno a soggetti fragili, progetti ad hoc per le famiglie, eventi culturali. Poi, dieci anni fa, si è strutturata per accogliere giovani e adulti in affidamento o alla messa alla prova, misure alternative per non scontare la pena in un carcere ma facendo "attività di pubblica utilità nel territorio dove hanno commesso i loro reati". Sono 13, al momento, i ragazzi che scontano la loro condanna attraverso la messa alla prova nelle attività dell'associazione.
Tra i servizi c'è anche quello della distribuzione di pacchi alimentari: cinquemila quelli consegnati grazie ad Emergency soprattutto durante le fasi più gravi della pandemia, col lockdown. Un servizio che è stato particolarmente apprezzato dai residenti della zona, ma che adesso è a rischio, così come la stessa esistenza dello Spazio Baluardo. L'associazione è infatti sotto sfratto: il Comune di Milano ha infatti comunicato la fine del contratto con il quale veniva ceduto lo Spazio Baluardo. "Ci è stato notificato che al termine di questo 2022 questo spazio deve essere ricosnegnato al Comune di Milano. Vuol dire che per un lungo periodo resterà chiuso". Il rischio è che non solo tutti i servizi vengano sospesi, ma che i 13 ragazzi ospitati per la messa alla prova ritornino in carcere, dove i ragazzi non potranno più aiutare nessuno.
(Ha collaborato Davide Arcuri)