“Spavaldo e fragile”: la canzone di don Burgio per Baby Gang appena uscito dal carcere
"Non esistono ragazzi cattivi". È il mantra di don Claudio Burgio, parroco della comunità Kayros di Vimodrone e cappellano del carcere minorile Beccaria, una vita dedicata al recupero dei giovanissimi di Milano e della Lombardia che finiscono dietro le sbarre. "Un ragazzo ha sempre la possibilità di cambiare".
Tra loro c'è anche Zaccaria Mouhib, 21 anni, in arte Baby Gang. E proprio al trapper di Lecco, per celebrare l'uscita dal carcere e l'ingresso (ai domiciliari) in una comunità per intraprendere un percorso di disintossicazione dalle droghe, il "prete dei rapper" (che ha seguito, tra gli altri, anche Rondodasosa e Simba La Rue) dedica oggi un regalo speciale e realizzato su misura. Cosa potrebbe essere, se non una canzone rap?
Il testo della canzone rap dedicata a Baby Gang
"Dedicata a Baby, ai ragazzi di Kayros e a tutti quelli venuti su con troppo vento che hanno il coraggio di rialzarsi ogni giorno", la dedica iniziale del pezzo rap, pubblicato su Instagram. E poi il testo.
"Spavaldo e fragile, quando provavi a tutti i costi a fare il duro", le prime strofe. "Imparerai da tutti i tuoi errori, e arriverai al successo. Perché di crederci in te, io, non ho mai smesso".
E ancora. "Spavaldo e fragile, non è mai facile trovarsi in bilico tra tutto e niente, in mezzo a chi ti giudica incosciente, un perdente. Ho visto l'uomo che sarai domani, e non ho dubbi che realizzerai i tuoi piani".
Fino al ritornello. "Ce la farai, tu ce la farai. Tutti i tuoi sbagli saranno consigli, solo dettagli. E fiero io ti guarderò da lontano".
"Zaccaria ha sofferto molto"
È un rapporto speciale, del resto, quello che intercorre tra don Claudio e Baby Gang. "Zaccaria ha sofferto molto, ha vissuto con rabbia la disuguaglianza sociale e l’ha riversata nella musica", aveva detto il don su di lui a Fanpage.it, dopo l‘arresto per rapina.
"L'ho conosciuto quando aveva 15 anni, è un ragazzo con una storia pesante alle spalle: già all'età di 8 anni era stato allontanato dalla famiglia. Come tanti ragazzi può sbagliare, ma si rialzerà. Questa vicenda è solo una tappa nella sua crescita".
E sul rap, aveva aggiunto: "È un genere che fa pensare, riflettere. Forse invece che criticarlo o osteggiarlo, da parte delle istituzioni e del mondo degli adulti e degli educatori, andrebbe ascoltato". E non solo.