Sparò e uccise un uomo: domani torna libero l’ex assessore di Voghera Massimo Adriatici
Domani, mercoledì 20 ottobre, scadranno gli arresti domiciliari per Massimo Adriatici. L'ex assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera (Pavia) è accusato di eccesso colposo di legittima difesa dopo che, lo scorso luglio, ha ucciso con un colpo di pistola il 39enne Youns El Boussettaoui: "Noi non possiamo appellarci – spiega a Fanpage.it l'avvocato Debora Piazza, che rappresenta la famiglia del 39enne -. Il Pm non ha fatto richiesta di rinvio a giudizio né di giudizio immediato né ha modificato il capo di imputazione da omicidio colposo a omicidio volontario".
Ancora nessuna risposta per obbligo di firma o divieto di dimora
Ricevuta la notizia della scadenza della misura cautelare, gli avvocati avevano fatto richiesta di considerare per l'ex assessore l'obbligo di firma o il divieto di dimora a Voghera. Al riguardo però non è arrivata ancora alcuna risposta: "Abbiamo le mani legate – precisa Piazza a Fanpage.it – se i termini sono scaduti con un capo di imputazione del genere non possiamo fare nulla. Tra l'altro il pm non ha neanche chiesto l'applicazione della misura cautelare per i proiettili utilizzati che ricordo essere assolutamente vietati". L'avvocato si riferisce ai proiettili "dum dum" o "hallow point" e di tipo espansivo che sono vietati persino in guerra e che sarebbero stati utilizzati da Adriatici.
I legali a Fanpage.it: Difesa inerme di fronte a posizione del pm
Un altro rischio, secondo i legali, è che il reato contestato rimanga quello dell'omicidio colposo nonostante gli avvocati sostengano di avere elementi che confermerebbero l'ipotesi di omicidio volontario: "L'unica cosa è che, quando ci sarà l'udienza preliminare, il gip modifichi il capo di imputazione". Rimane però tanta amarezza: "Come ho scritto nelle nostre memorie – continua Piazza – la difesa è inerme di fronte a una presa di posizione del pm. Noi abbiamo dovuto diffidare il pm per avere i video e non c'è stato ancora detto come questi siano stati acquisiti". Tra i filmati a cui Piazza si riferisce c'è quello del momento dello sparo: "Il nostro consulente ci sta lavorando, ma pare che siano spezzoni messi uno sull'altro. Noi il giorno dopo l'omicidio abbiamo chiesto il sequestro dei video sia alla polizia locale sia al pm, ci chiediamo perché il pm non li abbia subito sequestrati. Ci sono tante mancanze".