Spari per festeggiare la fine dell’anno: il video degli studenti della scuola assaltata a Rho
Spuntano altri video sui altri episodi all'istituto Puecher-Olivetti di Rho (Milano), la scuola presa d'assalto pochi giorni fa da sette ragazzi con cappuccio e volto coperto che hanno lanciato petardi e fumogene. In un ultimo video inviato a Fanpage.it si vedono ragazzi, alcuni con il passamontagna e alcuni no, impugnare una pistola e sparare in aria. Questa volta era lo scorso 8 giugno: così alcuni studenti festeggiavano la fine della scuola. Si vedono ragazzi vicino a delle macchine mentre urlano e sparano. Pochi mesi dopo però l'assalto con petardi e scacciacani.
Intanto continuano le indagini per cercare di identificare i sette ragazzi responsabile dell'assalto nella scuola lo scorso 27 ottobre. Il dirigente scolastico Emanuele Contu ha spiegato che durante il primo intervallo, alcuni ragazzi sono entrati nel cortile con il volto coperto. Una volta nell'area interna della zona hanno acceso alcuni fumogeni e fatto scoppiare alcuni petardi. Poi sono entrati all'interno e hanno danneggiato diverse aule. Uno di loro, come si vede nel video inviato a Fanpage.it, è poi uscito dall'istituto con una pistola in mano, che si è scoperta poi essere stata una scacciacani.
"Abbiamo ragione di pensare – ha aggiunto il preside – che possa trattarsi di studenti o ex studenti della scuola. Se verrà confermato che si tratti di studenti dell'istituto, saranno allontanati da scuola a tutela del diritto allo studio di tutti i nostri iscritti". E molto probabilmente anche i protagonisti di questo ultimo video dovrebbero essere anche loro alunni o ex alunni della scuola.
Soprattutto dopo l'ultimo assalto alla scuola torna la preoccupazione tra la maggior parte degli studenti e i professori. Uno dei docenti a Fanpage.it ha precisato: "Quando abbiamo sentito gli spari ho sperato di riuscire a tornare a casa. La sicurezza dei docenti viene spesso sottovalutata: non è solo una questione fisica ma anche psicofisica. Sono stato testimone di docenti che nella nostra scuola dopo un giorno di lavoro hanno dato le dimissioni. Questo implica che questa persona non verrà più chiamata per due anni nelle scuole statali: si passa quindi dalla gioia di essere stati convocati a una tragedia perché il docente si trova assalito e non tutelato. Alcuni si sono dimessi in preda a un forte disagio". E tiene a ribadire: "L'attenzione deve essere posta agli alunni, ma anche i docenti devono essere tutelati".