Sparatoria Voghera, l’avvocato della vittima: “Autopsia svolta senza avvisare la famiglia “
Un ragazzo problematico, che però aveva costanti contatti con la famiglia, residente a Vercelli. Così Marco Romagnoli, avvocato che insieme alla collega Debora Piazza assiste la famiglia di Youns El Bossettaoui, parla del 39enne ucciso in piazza a Voghera, per la cui morte è al momento agli arresti domiciliari Massimo Adriatici, assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera, indagato per eccesso colposo di legittima difesa. "A detta della famiglia era un ragazzo che aveva presentato dei problemi di natura psichica, non so se fosse stato disposto a un Tso – ha precisato l’avvocato, a Voghera sul luogo dell'incidente – Quello che so è che era stato ricoverato all’Ospedale di Vercelli dove si era allontanato volontariamente. Lui aveva una famiglia stabile che abita a Vercelli che tentava continuamente di dargli una normalità dicendogli di stare da loro ma Youns puntualmente si allontanava perché, a detta della sorella, gli piaceva questo senso di libertà, unito poi anche sicuramente a questa instabilità psichica che lo portava a vivere di elemosina e di espedienti. Non per questo si può dire che questo soggetto, che a detta di tutti qui intorno non faceva male a nessuno, dovesse trovare la fine nel modo in cui l’ha trovata”.
L’avvocato della famiglia: "Autopsia svolta senza avvisare le persone offese"
L'avvocato della famiglia ha poi precisato che l'autopsia sul corpo della vittima è stato fatto senza avvisare la famiglia, come prevede la legge: "Tra i nostri prossimi passi ci sarà quello di esaminare le risultanze dell’autopsia che si è svolta in maniera veloce dalla Procura senza avvisare le persone offese la famiglia, come il codice prevede, perché a detta dei carabinieri si pensava non ci fossero parenti da avvisare sul territorio nazionale – ha detto Romagnoli – lui invece ha la mamma, i fratelli e il papà che vivono a Vercelli, quindi questo ci ha privato di poter partecipare come legali con i nostri consulenti all’autopsia. Esamineremo quelli che sono i risultati dell’attività svolta da altri e da lì partiremo e interloquiremo con la procura passo passo per far sì che non nulla venga lasciato al caso". La famiglia inoltre non è stata avvisata del decesso, ma ha scoperto tutto una volta a Voghera, dopo giorni in cui non sentivano il 39enne. "Aveva sempre contatti con la famiglia, nei giorni scorsi, festività per la comunità islamica, non l’avevano sentito e quindi sono venuti a Voghera a fare il giro degli ospedali fino a che hanno scoperto quello che era successo. L’hanno scoperto con il contatto dalle strutture sanitarie del posto
Su ipotesi mancata applicazione di misura cautelare, a me non risulta
Sulla dinamica "non ho avuto accesso agli atti d’indagine attualmente, quello che deduco dall’imputazione provvisoria fatta dalla Procura è che nell’ambito di una dinamica fisica tra i due, l’indagato si sia difeso esplodendo questo colpo d’arma da fuoco – ha aggiunto Romagnoli – Sarà da vedere se è possibile inquadrare la dinamica nella difesa legittima che deve esser sproporzionata all’offesa ricevuta e deve essere l’extrema ratio". Ai cronisti che gli hanno chiesto se pensa che sia plausibile la dinamica del colpo partito per sbaglio, l'avvocato ha replicato: "Lascio agli inquirenti il dovere di fare chiarezza ma mi sembra poco plausibile".
(Ha collaborato Simone Giancristofaro)