Sparatoria Voghera, l’assessore Adriatici si difende: “Non so come sia partito il colpo”
Emergono dettagli delle dichiarazioni rilasciate nella mattinata di oggi, venerdì 23 maggio, dall'assessore Massimo Adriatici durante l'interrogatorio di garanzia dal giudice per le indagini preliminari che deve ora convalidare o meno il fermo e confermare o revocare gli arresti domiciliari.
L'assessore si difende: Non so come sia esploso il colpo
Secondo quanto riportato, l'assessore, indagato per eccesso di legittima difesa per aver sparato e ucciso un uomo di 39 anni di origini marocchine, ha dichiarato di non ricordare esattamente il momento: "Non ho un ricordo preciso, non so come sia partito il colpo". L'interrogatorio è durato all'incirca tre ore, tempo durante il quale Adriatici ha ricostruito gli eventi parlando dell'aggressione subita da Youns El Boussettaoui prima che venisse esploso un colpo dalla sua pistola, che poteva portare con sé perché in possesso di un porto d'armi per difesa personale.
I legali di Adriatici: Non ci sono estremi per custodia cautelare
Anche i legali di Adriatici, Colette Cazzaniga e Gabriele Pipicelli, hanno parlato, dicendo che "il nostro assistito è stato vittima di una violenza inattesa che l'ha fatto cadere a terra procurandogli uno stato di confusione". I due avvocati lo descrivono quale "affranto e distrutto", aggiungendo di ritenere "che siano insussistenti le ragioni di una custodia cautelare". Nel frattempo la Procura ha nominato un ingegnere informatico per lavorare sulla qualità del video circolato in cui si vede la vittima sferrare un pugno in faccia all'assessore. Tra la serata di oggi e la giornata di domani, poi, è attesa la decisione del gip.