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Sparatoria in panetteria, Raffaele Mascia al pm: “Mi hanno minacciato e ho reagito”

Raffaele Mascia, fermato con l’accusa di essere l’autore della sparatoria nella panetteria di Milano, ha detto ai pm di aver agito in reazione a presunte minacce ricevute da parte delle due vittime, Ivan Disar, morto sul colpo, e Pavel Kioresko, rimasto gravemente ferito.
A cura di Alice De Luca
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Il luogo della sparatoria, a piazzale Gambara, Milano (foto Beatrice Barra - Fanpage.it)
Il luogo della sparatoria, a piazzale Gambara, Milano (foto Beatrice Barra – Fanpage.it)

Avrebbe ucciso perché minacciato, questa almeno è la versione che ha raccontato ai magistrati Raffaele Mascia, il figlio del panettiere sospettato di essere l'autore della sparatoria nella quale è morto Ivan Disar ed è rimasto ferito Pavel Kioresko. Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 19 febbraio, il 21enne è stato interrogato dal pm Carlo Enea Parodi, al quale avrebbe raccontato di aver sparato contro i due uomini in reazione a presunte minacce da parte loro, infastidito dalle loro parole e dai loro atteggiamenti. La donna che era presente al momento dell'aggressione, però, non avrebbe riferito di scontri verbali e sarà ascoltata nuovamente oggi.

Nel frattempo Mascia rimane detenuto a San Vittore con le accuse di omicidio e tentato omicidio aggravati dai futili motivi e porto illegale dell'arma. Il 21enne è in attesa che il giudice per le indagini preliminari decida se convalidare il fermo e disporre per lui la custodia cautelare in carcere, come chiesto dalla Procura. Il gip Luca Milani dovrebbe interrogarlo oggi e pronunciarsi in merito. Gli avvocati difensori Giuseppe Alessandro Pennisi e Valentina Camerino puntano ora a far cadere l'aggravante dei futili motivi e a far considerare l'attenuante della provocazione.

Rimane un mistero il luogo dell'arma del delitto, che non è ancora stata trovata. Mascia ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere quando gli è stato chiesto dove l'abbia nascosta. Le telecamere della panetteria di piazzale Gambara, dove la sera di sabato 15 febbraio è avvenuto l'omicidio, avrebbero ripreso il 21enne mentre recupera la pistola da un soppalco sopra al locale, scende al pianterreno tenendo l'arma dietro la schiena e fa fuoco contro i clienti. Altre telecamere lo avrebbero poi ripreso allontanarsi velocemente dal forno.

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