Sparatoria in panetteria a Milano, la moglie del gestore: “Disar era vivo quando il figlio di mio marito è andato via”

"Quando il figlio di mio marito è uscito dal negozio Ivan Disar era ancora vivo e vegeto", a dirlo al telefono a Fanpage.it è la moglie del gestore del panificio di Piazzale Gambara a Milano dove la sera di sabato 15 febbraio si è verificata una sparatoria in cui ha perso la vita Ivan Disar (49 anni) ed è stato gravemente ferito un 26enne di origini ucraine che ora è in prognosi riservata all'ospedale San Carlo di Milano.
"Io sono passata in negozio verso le cinque e un quarto con mia figlia e mio nipote e sono rimasta circa venti minuti", dice la moglie del panettiere. In quella frazione di tempo le due vittime "erano fuori dalla vetrina del panificio, ma stavano consumando all'interno perché c'erano i bicchieri e le loro borse appoggiate dentro il locale, stavano bevendo e mangiando". La moglie del panettiere dice a Fanpage.it che verso le 17.30 una donna moldava di 48 anni "che non era assolutamente una dipendente del negozio, come qualche giornale ha riportato" avrebbe raggiunto i due uomini nel locale.
Dopo circa una mezz'ora da quando la signora e la figlia sono andate via sarebbe arrivato in negozio il figlio del panettiere che avrebbe "scambiato qualche parola con i signori in modo molto allegro e gioviale. Hanno parlato un po' di lavoro e un po' di discoteche". Il ragazzo poi si sarebbe recato nel bagno che si trova sul retro "e poi sarebbe andato via, passando dal portone del condominio che affaccia sulla piazza, quando ancora i due signori erano vivi e vegeti, mangiavano e bevevano".
La 48enne avrebbe chiesto di scaldare una pietanza: "quando mio marito è andato sul retro a scaldare la pietanza nel negozio non c'era nessuno a parte loro tre". Una volta tornato per consegnare il cibo avrebbe trovato Ivan Disar ancora in piedi "con uno sguardo strano e il ragazzo di 26 anni sdraiato a terra che cercava di tirarsi su per uscire, mentre la donna era sparita senza soccorrere i conoscenti", spiega ancora la moglie del gestore. Dopo una manciata di secondi Disar sarebbe "crollato per terra".

Dopo essere fuggita dal luogo della sparatoria, però, la 48enne moldava si sarebbe presentata dai carabinieri che l'avrebbero accompagnata in questura per essere sentita dagli agenti della squadra Mobile dove avrebbe raccontato la sua versione dell'accaduto e fornito un identikit del presunto killer.
Quello che la moglie del panettiere non capisce è perché "la signora moldava che era lì con loro non abbia soccorso i propri amici e com'è possibile che sia riuscita a uscire dalla porta piccola del locale prima di essere raggiunta anche lei dall'assassino".
Al momento la polizia sta cercando il figlio del fornaio che, dopo l'accaduto, sarebbe sparito: "non risponde a chiamate e messaggi, ma lui ha sempre fatto così, è una sua caratteristica da anni. Non ci sorprende, ma sarebbe bene che ora rispondesse". Non è un tipo litigioso e, stando alle conoscenze della famiglia "non c'è stato assolutamente alcun litigio con i due signori e il ragazzo non possiede un'arma". Appena il ragazzo si farà sentire la famiglia chiamerà subito il 112: "ci sono le indagini in corso, bisogna aspettare quelle".