Sparatoria a San Siro: condannato a 2 anni e tre mesi il rapper Kappa 24K, otto anni per Carlo Testa
Il rapper Kappa 24K è stato condannato a due anni e tre mesi nell'inchiesta relativa alla sparatoria avvenuta nel quartiere San Siro, a Milano. Il 32enne è accusato di detenzione e porto sulla pubblica via di arma da sparo ed esplosione in aria di più colpi. Il tutto avvenuto in un luogo pubblico affollato. La sparatoria si era verificata l'8 gennaio scorso. A decidere la condanna per lui, giudicato con rito abbreviato, è stata la giudice dell'udienza preliminare di Milano, Tiziana Gueli.
Condannato a otto anni di reclusione anche Carlo Testa: il 51enne era stato accusato di tentato omicidio. Entrambi, al momento della sentenza, erano presenti in tribunale. In base alle indagini della squadra mobile – coordinate dal pubblico ministero Stefano Civardi – Testa avrebbe ferito un 26enne. Il vero obiettivo sarebbe però stato il rapper. Proprio per il 51enne, la Procura aveva chiesto dieci anni. La giudice ha però escluso l'aggravante dei futili motivi.
La richiesta della Procura
Per il rapper invece, il pm aveva chiesto una pena a due anni e otto mesi. Entrambi i legali difensori (Niccolò Vecchioni per Carlo Testa e Robert Ranieli per 24K) hanno annunciato che presenteranno ricorso. Le motivazioni del verdetto saranno invece depositate tra novanta giorni. La sparatoria sarebbe avvenuta al culmine di una serie di violenze che avevano visto coinvolti il gruppo di rapper di San Siro e quelli di piazza Prealpi.
La posizione della difesa del rapper e di Carlo Testa
La difesa del rapper aveva chiesto l'assoluzione sostenendo che non avesse commesso il fatto considerato che, secondo il legale, 24K avrebbe utilizzato una pistola ad aria compressa, la stessa che verrebbe utilizzata nei suoi video musicali. Il legale del 51enne invece ha sostenuto che nei filmati, acquisiti dalle telecamere della piazza, si vedeva come quella sera Testa sia stato accerchiato da una quindicina di persona del gruppo rivale, di cui tre armate. Lui ne avrebbe disarmata una e proprio in quel momento sarebbero partiti tre colpi – esplosi per difendersi – e che uno di questi avrebbe poi colpito il 26enne.