Sparano mentre lei è seduta al tavolino di un bar: il proiettile le resta conficcato in testa

Domenica scorsa, alle prime ore del mattino, Cinzia Pagnozzi era seduta al tavolino di un bar a Inzago, in provincia di Milano, quando è stata colpita da un proiettile sparato da una carabina ad aria compressa. Il pallino metallico le si è conficcato in testa, ma la donna non ha capito subito cosa le era successo.
Colpita da un proiettile vagante
A raccontare quanto le è accaduto nella notte fra sabato 1 aprile e domenica 2 aprile è stata direttamente la signora Pagnozzi, di 45 anni e residente a Cambiago, sempre in provincia di Milano, a La gazzetta della Martesana.
"Ero seduta nella veranda esterna del locale e stavo parlando con una mia amica – racconta – quando abbiamo sentito improvvisamente un’esplosione. Successivamente ho avvertito un dolore dietro alla testa acutissimo e poi una sensazione di caldo. Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo, così mi sono toccata e mi sono fatta controllare dai miei amici: stavo sanguinando copiosamente".
"Ci abbiamo messo un po’ per capire cosa fosse realmente successo. – continua – Hanno prima raccolto un pallino dal pavimento, un proiettile tondo e di metallo, che aveva forato anche il telo esterno. In quel momento abbiamo capito che qualcuno vicino a noi aveva esploso dei colpi. Pensavo di essere stata ferita solamente di striscio, per questo sono andata a casa, nonostante il retro della testa continuasse a farmi male".
Il ricovero in ospedale
La mattina seguente Pagnozzi sente ancora dolore alla testa: "Ho chiamato mia figlia la mattina e le ho chiesto di controllare la ferita poiché da sola non riuscivo a farlo. È stato solo allora che lei ha scorto il piccolo proiettile di metallo che si era piegato sino a infilarsi nel cuoio capelluto e nella scatola cranica".
Così la donna è finita in ospedale e soprattutto è partita la denuncia che ha permesso di individuare la persona che, senza alcun motivo, ha sparato con una carabina ad aria compressa, mettendo a rischio la vita di molte persone. Si tratta di un 18enne di Inzago.