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Spara in piazza e si barrica in casa: chiesti 3 anni per ex medico accusato di stalking verso la sorella

Continua il processo per un ex medico accusato di stalking nei confronti della sorella: il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per il tentato omicidio ma una condanna a tre anni e due mesi di reclusione e una multa di 6mila euro per le minacce alla parente.
A cura di Giorgia Venturini
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Un ex medico aveva estratto una pistola in una pubblica via del rione di Porta Calcinara a Pavia e aveva sparato un colpo. Poi si era barricato in casa per poi uscire poco dopo illeso. Sull'accaduto e nei confronti dell'uomo, di 61 anni, sta andando avanti il processo: il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione per il tentato omicidio ma ha chiesto una condanna a tre anni e due mesi di reclusione e una multa di 6mila euro dal momento che l'accusa lo ritiene responsabile del reato di stalking.

I fatti risalgono al 25 luglio dello scorso anno quando il 61enne dopo aver sparato in aria si era chiuso in casa. Sul posto si erano precipitati i carabinieri e la ex moglie. L'uomo, una volta uscito dall'abitazione, era stato prima ricoverato in psichiatria e poi arrestato.

Stando a quanto emerso dalle indagini, l'ex medico avrebbe avuto atteggiamenti persecutori nei confronti della sorella e della di lei figlia, nipote dell’imputato. E ancora: gli inquirenti – come riporta Il Giorno – hanno dimostrato che l'imputato aveva inviato messaggi intimidatori al marito della sorella in cui minacciava di morte loro e altri parenti.

Prima dello sparo nel rione di Porta Calcinara l'uomo si sarebbe appostato sotto casa della sorella. Da qui l'arresto per tentato omicidio e allo stalking. La richiesta di condanna da parte del pubblico ministero è arrivata però solo per gli atti persecutori e perché si era scoperto nascondeva armi bianche in auto. Il magistrato invece ha chiesto che non venga condannato per il reato di tentato omicidio. La sorella, che si è costituita parte civile, ha chiesto un risarcimento di 275mila euro. La replica della difesa e forse anche la sentenza. L'imputato ora si trova ai domiciliari.

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