Spara al figlio della compagna intervenuto per difendere la madre: per il giudice deve restare in carcere
Nella mattinata di mercoledì 9 ottobre, il Gip (giudice per le indagini preliminari) Domenico Santoro ha convalidato l'arresto di Minako Manxhari, il 45enne di origine albanese residente in provincia di Milano, a Novate Milanese, accusato del tentato omicidio di uno dei figli della compagna con la quale conviveva. L'aggressione è avvenuta nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre. Sembrano essersi stabilizzate le condizioni della vittima che, dopo giorni di ricovero in terapia intensiva, risulta non essere più in pericolo di vita.
La dinamica dell'aggressione
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Manxhari avrebbe avuto un'accesa discussione con la compagna, con la quale conviveva da diversi anni, culminata con uno schiaffo in pieno volto che il 45enne avrebbe dato alla consorte. Uno dei figli della donna, un 15enne di origine ucraina giunto in Italia con il fratello 19enne a seguito dello scoppio del conflitto Russo-Ucraino nel 2022 (entrambi avuti durante una relazione precedente) sarebbe intervenuto per cercare di smorzare i toni della litigata.
Non essendo riuscito a placare l'ira del patrigno ha chiamato il fratello maggiore che era in giro con gli amici. Una volta tornato a casa il 19enne ha avuto una colluttazione con il patrigno che intimorito ha estratto la pistola, una Beretta 84, e ha sparato al giovane colpendolo tra la gola e clavicola.
La pistola risulta rubata nel 2013 in provincia di Modena
La vittima è stata subito trasportata con la massima urgenza all'ospedale Niguarda di Milano dove è stato per diversi giorni ricoverato in terapia intensiva. Le forze dell'ordine intervenute prontamente sul luogo hanno accertato che l'arma utilizzata era stata rubata nel 2013 a Sassuolo, in provincia di Modena.
Inoltre, in casa della coppia sono state trovate 40 cartucce dello stesso calibro. I carabinieri hanno, quindi, arrestato il 46enne in flagranza con le accuse di tentato omicidio, porto illegale e ricettazione di arma da fuoco. Migliorano le condizioni di salute del 19enne che dopo giorni di apprensione non risulta essere più in pericolo di vita.