Sottrae più un milione di euro per vacanze e auto di lusso: commercialista condannato a otto anni

È stato condannato a otto anni l’ex commercialista di 61 anni accusato di aver sottratto un milione 300mila euro barando sulle procedure fallimentari del tribunale di Varese e dirottando sui suoi conti i soldi che dovevano andare ai creditori. La sentenza in primo grado (con rito abbreviato) è stata pronunciata oggi, martedì 25 marzo, dal gup del tribunale di Varese Alessandro Chionna, e ha stabilito anche una provvisionale di 50mila euro.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Varese, coordinate dal pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma, il professionista avrebbe costruito spese inesistenti o addirittura prodotto documenti falsi pur di sottrarre beni in danno ai creditori delle società in fallimento.
In un caso, ad esempio, il professionista avrebbe infatti sostituito l’Iban di un mandato di pagamento vero dal Tribunale, con le firme di giudice e cancelliere, mettendo il suo al posto di quello della procedura fallimentare. Per nascondere l’operazione avrebbe poi modificato con un programma l’estratto conto in modo che apparisse come versato. In un'altra procedura contestata, invece, il commercialista avrebbe dirottato un credito Iva per andare a compensare un suo debito.
Sarebbero almeno una decina le procedure prese in carico dal curatore degli uffici giudiziari di via Cacciatori delle Alpi. Il tutto per godersi la bella vita e investire su entrate future. Il milione e 300mila euro sottratti ai creditori, secondo i riscontri degli inquirenti sarebbero in fondo serviti per pagarsi auto di lusso o costose vacanze in mete esotiche. Il denaro rubato, inoltre, sarebbe stato anche investito in attività economiche a lui riconducibili, e persino in un'attività intestata alla moglie.