“Sono vergognosi sciacalli”: ecco cosa diceva l’assessore Gallera dei medici durante il Covid
"Fanno schifo. Vogliono riuscire a prendersi il governo della Regione (…) Non ce l'hanno fatta con la lapidazione di Formigoni e ci provano con il coronavirus (…) Vergognosi sciacalli…": a scriverlo in alcuni messaggi, che sono stati riportati dal quotidiano La Repubblica, sarebbe Giulio Gallera, l'ex assessore al Welfare di Regione Lombardia finito tra gli indagati dell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata della pandemia.
Con quel "fanno schifo", che avrebbe scritto il 19 aprile 2020, l'ex assessore farebbe riferimento all'Ordine dei Medici che, in quei giorni, aveva protestato per essere stato coinvolto nel tentativo di giustificare tutti i ritardi registrati proprio nei primi giorni di pandemia.
I tamponi ai carabinieri
Tra le chat analizzate dalla guardia di finanza, emerge anche un appello lanciato dai carabinieri. Il 15 aprile chiedevano al Presidente di Regione Lombardia informazioni sui tamponi, ma sostenevano di non aver ricevuto alcuna risposta. Sempre Gallera, su questa vicenda, avrebbe scritto: "Perché dobbiamo tamponarli? Ci sono linee guida precise, se tamponiamo loro dobbiamo tamponare tutti quelli che fanno servizi di pubblica utilità".
C'è poi la chat tra Gallera e la direttrice generale dell'Ospedale Papa Giovanni Paolo XXIII di Bergamo, Maria Beatrice Stasi. Come riportato dal quotidiano locale BergamoNews, il 3 marzo 2020 viene ricoverato un bambino nella Patologia neonatale.
Qualche giorno dopo, viene elencato il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva e tra loro c'è proprio un bimbo. E su questo "elenco" si sarebbe scatenata la furia di Gallera: “Un bambino di un anno in terapia intensiva??? Dare questa notizia è devastante. Chi l’ha data???” per poi aggiungere "Vi abbiamo detto allo sfinimento di non dare i numeri".