video suggerito
video suggerito

“Sono stato lasciato a casa dopo un infortunio sul lavoro”: la denuncia di un operaio in Lombardia

La denuncia di alcuni operai delle ferrovie milanesi. “Un nostro collega, padre di due bimbi piccoli, si è infortunato sul lavoro prima della scadenza del contratto ed è stato lasciato a casa senza un perché, nonostante il percorso lavorativo ineccepibile e la carenza di manovratori specializzati nel settore”
A cura di Francesca Del Boca
193 CONDIVISIONI
Immagine

Lasciato a casa dopo un infortunio sul lavoro. È quello che è successo a un manovratore ferroviario di 40 anni, fino a inizio aprile dipendente di una società che opera nel settore del trasporto passeggeri della Lombardia. "Il contratto non gli è stato rinnovato dopo la scadenza, nonostante avesse come fine ultimo la trasformazione a tempo indeterminato", hanno raccontato i colleghi dell'operatore specializzato a Fanpage.it. "Ha svolto il suo lavoro con impegno e serietà, durante il suo percorso professionale ha sempre ricevuto ottimi feedback dai responsabili, ha superato tutte le prove tecniche richieste. Per questo impiego ha lasciato la sua casa e la famiglia, pagando 900 euro di affitto per una stanza a Milano nella speranza di un futuro migliore per sé e per i suoi figli. E invece ora si trova disoccupato, senza un perché".

L'operaio viene assunto con un contratto a scadenza ad aprile del 2024, a parole propedeutico a un eventuale futura assunzione. A fine febbraio del 2025, purtroppo, rimane vittima di un brutto incidente sul lavoro. Intorno all'una di notte, mentre è in turno all'interno di uno dei depositi locomotive della città, scivola sulla scaletta bagnata di un vagone e precipita a terra, riportando una brutta contusione alla spalla. È il suo capo a chiamare i sanitari del 118, che conducono immediatamente l'operaio all'ospedale Sacco di Milano. "I medici gli hanno riscontrato un forte trauma alla spalla destra, e prescritto la risonanza magnetica con 30 giorni di prognosi iniziale", spiegano gli altri operai.

La risonanza, effettuata a metà marzo, riscontra però anche la frattura della scapola, prolungando di altre 3 settimane l'infortunio. Che supera in questo modo la scadenza contrattuale già prevista per inizio aprile. "In ansia per il suo futuro in azienda, il collega ha telefonato più volte per chiedere ai referenti un riscontro su quanto sarebbe avvenuto, per avere rassicurazioni. Non ha mai avuto risposte, nessuno sembrava sapere niente". 

E così arriva infine la comunicazione ufficiale dell'azienda ferroviaria, che attraverso una raccomandata informa il dipendente del mancato rinnovo del contratto. "Il tutto senza indicare alcuna motivazione per cui l'azienda ha scelto di non rinnovare il contratto, nonostante le promesse ricevute prima di firmare". Una simile decisione, del resto, è pienamente nelle facoltà del datore di lavoro. "Ma non riusciamo a capire perché lasciare a casa un lavoratore infortunato, padre di due bambini, nonostante il percorso lavorativo ineccepibile e un'evidente carenza di operatori specializzati nel settore", lamentano oggi i colleghi, che stanno organizzando una raccolta firme in sostegno al manovratore disoccupato e promuovendo un'azione comune per chiedere spiegazioni alla Direzione delle Risorse Umane.

"In quel campo non è facile trovare personale adeguatamente formato, e la squadra era già in carenza di organico. Tutti gli altri assunti a tempo determinato con lui, infatti, sono stati poi fatti passare a tempo indeterminato. Perché a lui è andata diversamente, nonostante il buon lavoro svolto? Perché si è infortunato sul lavoro, in un mestiere a rischio come il nostro? Non si può giocare con la vita delle persone".

193 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views