“Sono cambiato, voglio lavorare”: Bilal, il baby rapinatore seriale della stazione Centrale
Era passato alle cronache per aver messo a segno una raffica di furti quasi ogni sera alla Stazione Centrale di Milano. Tanto da essere soprannominato "baby rapinatore seriale", ma il suo vero nome è Bibal: dopo le rapine di Rolex, borse e catenine d'oro veniva fermato dalle forze dell'ordine e subito rilasciato perché dichiarava di avere 12 anni e quindi non imputabile per legge: veniva assegnato a qualche comunità e lui scappava per mettere di nuovo a segno altre rapine in stazione. Poi il 5 novembre del 2022 per lui si aprono le porte della comunità Kayròs a Vimodrone, diretta da don Claudio Burgio.
Ora, dopo un anno e mezzo di percorso alla comunità Kayròs di Vimodrone, Bilal dice di essere cambiato tanto. Poi precisa: "Non è che sia diventato completamente un altro: sono ritornato a essere come il Bilal che viveva in Marocco con la sua famiglia". Bilal ha raccontato – come riporta Il Giorno – di essere partito dal Marocco quando aveva 13 anni (svelando così la sua vera età): là vive ancora la sua famiglia con quattro fratelli e una sorella. "Mancavano 3 mesi al compleanno dei 14 anni e io volevo assolutamente raggiungere l’Europa. Ho viaggiato in Spagna, Francia, Germania, Belgio, Danimarca, Olanda e Svizzera, fino ad arrivare in Italia".
Una volta a Milano vive in strada: "Per le vie trovi gente davvero cattiva, che i ragazzini li sfrutta, anche se a me non è successo, ho fatto tutto da solo". Poi gli educatori e Don Burgio lo accolgono nella Comunità e Bilal ritorna a vivere. Adesso ha 17 anni e cerca lavoro: "Ma sono minorenne e nessuno mi prende sul serio". Infine rivela i suoi sogni: "Mi piace molto cucinare, quindi sarebbe bello se lo chef di un ristorante mi accogliesse nella sua cucina. Però non è che abbia le idee chiarissime: ogni tanto sogno di diventare meccanico di auto".