A margine di un evento di Assolombarda, il Sindaco Beppe Sala, sollecitato da alcuni giornalisti, ha chiaramente detto che il costo della vita non è uno dei problemi principali di Milano. Lo sarebbe, invece, il costo dell'abitare. Senza capire (o cercando di nascondere) quanto l'uno, in realtà, dipenda dall'altro. E così il primo cittadino butta fumo negli occhi ai suoi concittadini, spostando l'attenzione verso un unico "nemico" ed evitando che si metta in discussione l'intero sistema.
La narrazione su Milano sta cambiando. Soltanto fino a qualche tempo fa il coro era unanime nel lodarla, senza vederne né riconoscerne difetti. Oggi questa presunta perfezione sta escludendo troppe persone perché nessuno si interroghi sull'effettiva efficacia del modello milanese. E così sono, finalmente, iniziate ad arrivare le critiche, che dovrebbero essere uno stimolo per raddrizzare il tiro. Ma, di certo, non possono esserlo per chi quel sistema lo perpetua, anche per interessi.
"È chiaro che i problemi a Milano ci sono e non li ho mai nascosti", dice il sindaco che fino a qualche tempo fa continuava a negare un problema di percezione delle sicurezza da parte dei cittadini, salvo poi annunciare di voler chiedere al Ministro dell'Interno più agenti di Polizia per controllare meglio la città.
"Sono io che dico, da tanto tempo, – aggiunge – che più che il costo della vita è il costo dell'abitare che a Milano è alto". Questa frase, diciamolo, non vuol dire nulla. Che un manager come Sala non sappia che dal "costo dell'abitare" (e quindi degli immobili) dipendono tutti gli altri costi è impossibile.
Da un lato una città con affitti molto alti riduce inevitabilmente il potere d'acquisto dei suoi cittadini, che spendono gran parte del proprio stipendio per la casa. E quindi hanno meno soldi a disposizione per gli altri acquisti.
Dall'altro il costo degli immobili si riflette necessariamente su tutti gli altri prezzi: il ristoratore che spende molto per l'affitto del suo locale dovrà adeguare i prezzi del menù, il fruttivendolo dovrà aumentare quelli di frutta e verdure per pagarsi la bottega e perfino il professionista dovrà chiedere ai propri clienti un onorario sufficiente a permettersi uno studio.
Dal costo dell'abitare dipende, quindi, il prezzo di tutto il resto: beni e servizi. E quindi aumenta l'intero costo della vita. E questo Sala lo sa benissimo. Ma preferisce che i cittadini puntino il dito contro un solo aspetto per non mettere in discussione l'intero sistema.
Dire che il problema "non è tanto il costo della vita" quanto quello "dell'abitare" equivale a dire ai cittadini che è soltanto su questo che dobbiamo concentrarci, mentre tutto il resto va benissimo. È uno specchietto per le allodole che non analizza i vari problemi. Ne estremizza uno affinché tutti si concentrino su quello e non vedano il resto.