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Soldi finti e hashish: come e perché è morto Simone Stucchi, ucciso da una coltellata a Pessano

Le due bande se le erano promesse dallo scorso giugno, ma questa volta ci è scappato il morto. Simone Stucchi è morto in una rissa con una coltellata al cuore dopo uno screzio nato per la compravendita di hashish con banconote false. Pessano con Bornago è ancora sotto choc per l’accaduto mentre i carabinieri che conducono le indagini ricostruiscono il puzzle partendo dalle storie dei ragazzi, alcuni con piccoli precedenti.
A cura di Filippo M. Capra
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La vicenda è diventata più grande di loro nel momento in cui ci è scappato il morto. Eppure nemmeno i motivi per cui Simone Stucchi ha perso la vita e le modalità con cui è successo dovrebbero riguardare ragazzi così giovani, tutti tra i 16 e i 22 anni (per lo meno quelli identificati), ritrovatisi mercoledì sera in via Monte Grappa a Pessano con Bornago, in provincia di Milano, per un regolamento di conti "definitivo", dopo altri appuntamenti minacciosi e insulti via social che continuavano dallo scorso giugno.

Come è morto Simone Stucchi, il 22enne di Vimercate

Le due bande rivali, una della cittadina che ospita le rotative dei maggiori giornali italiani, e l'altra di Vimercate, dove viveva Stucchi, si sono incontrate perché gli screzi non potevano proseguire oltre. Quantomeno non a debita distanza. Peccato che, sospettando che l'altro avrebbe fatto uguale, tutti si sono presentati armati di bastoni, spranghe e pietre. Il diverbio principale, come riportato dal giornalista Cesare Giuzzi del Corriere della sera, riguarderebbe il pagamento di due canne di hashish con soldi finti per un totale di venti euro di merce "non pagata". Simone è caduto presto a terra, raggiunto da diverse coltellate. Quella fatale gli ha trafitto il cuore. Portato in pronto soccorso in arresto cardiaco, i medici del San Gerardo di Monza non sono riusciti a salvargli la vita. Anche i suoi genitori ci hanno provato nel tentativo di allontanarlo da quelle brutte compagnie che, infine, lo hanno portato a ritrovarsi a Pessano con Bornago l'altra sera, facendolo lavorare nell'edicola di famiglia.

I suoi amici promettono vendetta

Subito dopo il delitto, internet si è riempito di parole e di minacce dei suoi amici che hanno promesso come il "sangue non resterà impunito", facendo chiaramente riferimento a vendette da servire quanto prima ai suoi assassini. Per il Corriere della sera però tali minacce potrebbero non essere credibili in quanto nemmeno tutti gli identificati finora, circa nove e della compagnia della vittima, hanno piccoli precedenti. Altri hanno la fedina limpida. Uno di loro, un ragazzo di 16 anni, è stato colpito violentemente alla testa da una pietra. Ma degli aggressori, per il momento, non c'è traccia.

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