Sindaco nega una stele a un partigiano, ma dedica una via a un gerarca fascista: è polemica
Sta facendo discutere la decisione del sindaco di Turbigo (Milano), Fabrizio Allevi, di rigettare la richiesta di posare una stele in ricordo del partigiano Leopoldo Gasparotto. Soprattutto perché, come ha sottolineato l'Anpi locale, il primo cittadino ha acconsentito a dedicare una strada a un gerarca del fascismo.
La proposta dell'Anpi
L'Anpi aveva proposto di posare una stele in ricordo di Gasporotto, figlio del deputato dell'Assemblea costituente Luigi Gasparotto e comandante partigiano delle brigate di Giustizia e Libertà in alcuni territori lombardi. Il partigiano è stato arrestato a Milano nel 1944. È stato poi torturato nel carcere di San Vittore, trasferito in quello di Verona e poi portato nel campo di Fossoli, che si trova in provincia di Modena, ed è un centro di raccolta di detenuti politici che sarebbero stati trasferiti nei lagari.
Gasporotto ha trovato la morte in quel campo: è morto a giugno 1944. Durante il consiglio comunale, il primo cittadino – esponente di Fratelli d'Italia – al posto della stele di Gasparotto, ha detto di voler dedicare una stele o un monumento nel 2025, a ottant'anni dalla fine della guerra mondiale, alle persone morte durante "la guerra civile" per poter così andare "oltre a certe divisioni".
La strada dedicata al gerarca fascista
Anpi ha poi ricordato che il primo cittadino ha deciso di dedicare una strada a Ezio Maria Gray, che negli anni della dittatura fascista è stato presidente dell'Istituto Luce e ha sostenuto le politiche razziali di Mussolini. Gray è stato condannato a 20 anni per collaborazionismo col regime fascista.
"Ritiene inaccettabile sul piano storico la posizione che di fatto equipara i partigiani combattenti per la libertà e la democrazia, difensori del popolo, e i fascisti repubblichini, autori di stragi e negatori degli ideali di pace, giustizia, uguaglianza e solidarietà", scrivono dall'Anpi.
"Denuncia la grave scorrettezza istituzionale compiuta dal sindaco di obbligare la parte richiedente ad un’attesa di quasi dieci mesi prima di concedere risposta a fronte delle ripetute richieste avanzate dal Direttivo ANPI, giustificandosi con “la mancata risposta da parte dei suoi”; denuncia inoltre attraverso i mezzi di informazione la posizion eanti-antifascista di un sindaco che ha contribuito a dedicare una via di Turbigo al gerarca fascista Ezio Maria Gray".