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Sindaco leghista vieta di cantare Bella ciao il 25 aprile: “L’Anpi vada al lago, parlo solo io”

Niente “Bella Ciao” suonata dalla banda del paese sul palco del 25 aprile. “Parlo io”, sentenzia il sindaco di Seriate. E niente presenza dell’Anpi. “Da loro sempre rivendicazioni fuori luogo”
A cura di Francesca Del Boca
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Niente "Bella Ciao" suonata dalla banda del paese sul palco del 25 aprile. "Parlo io", sentenzia il sindaco di Seriate, storica roccaforte leghista in provincia di Bergamo.

L'Anpi (L'associazione Partigiani d'Italia)? Nemmeno. "Sono io il rappresentante delle istituzioni, non vedo la ragione per cui debba parlare anche l'Anpi", le parole del primo cittadino del Carroccio Cristian Vezzoli.

Il divieto di suonare "Bella Ciao"

Ma cosa è successo? "Alcuni compagni non tolleravano che il sindaco vietasse alla banda musicale di suonare "Bella Ciao" e, davanti al monumento dell'Anpi, hanno protestato con un paio di cartelli con scritte antifasciste e urlando "Bella Ciao" in faccia al sindaco", racconta la presidentessa della sezione Anpi di Seriate Vittoria Battaglia.

Le conseguenze sono state immediate. "Il sindaco si è offeso, e così non ha accettato la nostra richiesta di prendere parola sul palco per ricordare cosa è successo a Seriate il 27 aprile del 1945″. Il 27 aprile, subito dopo la Liberazione d'Italia, nel paesino della Bergamasca furono infatti uccisi 14 patrioti da una colonna fascista in ritirata, e 4 abitanti persero la vita per mano dei tedeschi.

Risultato: per la prima volta l'Anpi a Seriate non parteciperà al corteo del 25 aprile con le istituzioni.

La risposta del sindaco di Seriate

"Le poche volte che Anpi è intervenuta ha fatto discorsi antifascisti e comunisti, facendone una questione politica", replica il sindaco, dal canto suo.

"Il 25 aprile non è una festa politica, ma è un momento istituzionale", ha detto. "Inoltre, l’Anpi di Seriate non viene mai quando ci sono le Foibe. E anche il 25 aprile, nel momento della posa della corona d’alloro al cimitero in onore dei Caduti in guerra, non si sono mai visti".

"Insomma, ben venga se leggeranno lettere di partigiani o altro, io non intendo censurare nessuno. Quello che non voglio è che Anpi prenda parola e sfrutti questa occasione per rivendicazioni che sono sempre fuori luogo". E così, l'invito spontaneo: "Vadano pure lago, se non vogliono venire".

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