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Simba La Rue portato di nuovo in carcere, l’avvocato presenta ricorso: “Non ha insultato i carabinieri”

È stato depositato il ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di sostituire la misura degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere per il trapper Simba La Rue.
A cura di Ilaria Quattrone
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Simba La Rue (foto da LaPresse)
Simba La Rue (foto da LaPresse)
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È stato depositato il ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di Milano di disporre la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia in carcere per il trapper Simba La Rue (all’anagrafe Saida Mohamed Lamine). L'artista è accusato di alcune presunte violazioni alle prescrizioni previste dalle misure alternative al carcere.

La vicenda giudiziaria che lo vede protagonista è iniziata il 7 ottobre 2022 quando al trapper è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Milano. Le accuse contestate erano di rissa, rapina, lesioni personali e porto abusivo di arma da fuoco.

Il 14 ottobre dello stesso anno l’imputato è stato poi sottoposto agli arresti domiciliari. Il 21 luglio 2023, il Tribunale di Milano ha sostituito d'ufficio la misura nei confronti del ragazzo applicando l'obbligo di dimora nel Comune di residenza con l’obbligo di permanenza domiciliare notturna dalle 20 alle 9.

Il 29 marzo la Corte d’Appello ha poi nuovamente sostituito l’obbligo di dimora con gli arresti domiciliari. Il motivo è dato da una presunta violazione dell’obbligo di permanenza domiciliare notturna. È stato contestato che, durante un controllo dei carabinieri, Simba La Rue non sarebbe stato trovato in casa sua. Questa ordinanza è stata poi tempestivamente impugnata dal legale del giovane, ma il Tribunale del Riesame non ha ancora deciso nulla al riguardo.

Il 10 aprile 2024 la Corte d’Appello ha infine disposto la sostituzione dei domiciliari con la misura cautelare in carcere. Al trapper è stato contesto che il 12 marzo 2024 si trovava, insieme ad altre persone, nei pressi del kartodromo di Rozzano: avrebbe, secondo gli inquirenti, perso il controllo di un’Audi 6, sarebbe andato a sbattere contro un palo e sarebbe poi scappato.

Nel ricorso presentato dalla difesa si sostiene che il procedimento sia nato sulla base di una nota dei carabinieri che ha "segnalato alla Corte di Appello di aver notificato al Saida la succitata comunicazione amministrativa, che costituisce l’unico atto presente nel fascicolo del presente incidente cautelare relativo alla presunta violazione".

La Procura quindi "ha avanzato la richiesta di aggravamento esclusivamente sulla base di questa comunicazione dei CC senza disporre alcun accertamento utile a ricostruire i fatti menzionati nell’atto amministrativo in essa richiamato e ad accertare il coinvolgimento negli stessi dell’odierno appellante".

"Detto altrimenti, l’aggravamento cautelare in esame è stato disposto senza che la Corte di Appello abbia vagliato un’annotazione di Polizia giudiziaria, una relazione di servizio o un qualsiasi altro atto di indagine in grado di fornire un minimo riscontro probatorio alle generiche ed immotivate asserzioni della Questura di Milano".

Nel ricorso si evince inoltre che la difesa di Simba abbia presentato diverse deduzioni difensive segnalando alla Questura l'estraneità dei fatti.

La difesa ha quindi chiesto di poter ripristinare la misura precedente. Il Tribunale del Riesame si pronuncerà entro un mese e mezzo. Nei giorni precedenti è emerso che, al momento dell'arresto, Simba La Rue abbia rivolto frasi offensive alle forze dell'ordine e si sia messo a piangere. Il legale del trapper ha spiegato a Fanpage.it che non risulta "né che lui abbia fatto quelle dichiarazioni né che abbia pianto. Purtroppo non è il primo arresto che subisce, né ha passati e vissuti tanti. Escludo quindi che possa aver fatto scenate. Era tranquillo".

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