“Siamo zona rossa per i malati delle altre province”: polemica sulla parole del sindaco di Brescia
"La Lombardia orientale, mi riferisco alle province di Brescia, Bergamo e Cremona, il territorio che a marzo ha pagato un tributo impressionante di vite umane e un numero altissimo di pazienti negli ospedali, in questo momento non ha un aumento di pressione sulle strutture sanitarie che proviene dalle nostre zone, ma abbiamo una forte ospitalità negli ospedali di persone che arrivano da altri territori: Monza, Varese, Milano". Lo ha detto il sindaco di Brescia e vicepresidente Anci, Emilio Del Bono, durante l'assemblea 2020 dell'Anci, contestando al zona rossa che riguarda anche le province lombarde meno colpite dalla seconda ondata di coronavirus.
Già nelle scorse settimana i sindaci dei capoluoghi delle province orientali hanno chiesto se i dati consentissero di creare delle zone arancioni locali per dare un po' di sollievo all'economia. Fino al 27 novembre, tuttavia, la decisione non sarà presa, come ha confermato oggi anche il governatore lombardo Attilio Fontana.
"Non abbiamo un andamento epidemiologico che giustificherebbe una zona rossa", ha affermato Del Bono. "Noi abbiamo posti letto e posti di terapia intensiva occupati in maniera importante per una gestione di natura regionale. Credo quindi che questa situazione andrebbe regolata, perché chiedere a un negoziante di tenere chiuso pur di fronte a una situazione che non lo giustifica diventa molto difficile. Credo che vadano affinate le regole, c'è da mettere a punto la questione dei 21 parametri" ha concluso.
Critiche a Del Bono sono arrivate dall'assessore lombardo al Bilancio, Davide Caparini, che si è detto "sicuro che il sindaco di Brescia è stato frainteso" perché "non può aver fatto dichiarazioni così discriminatorie" mentre "sa bene che nei terribili momenti della prima ondata grazie alla solidarietà dei medici e infermieri degli ospedali del resto della Lombardia abbiamo salvato la vita a tanti nostri concittadini".
Caparini ha ricordato che il Dpcm del governo prevede "altre due settimane in zona rossa per confermare il trend epidemiologico in miglioramento" e "oggi non ci sarebbero le condizioni di allentare le misure visto che l'indice di riproducibilità del virus Rt a Brescia è superiore di quello di Milano". "Credo che – ha concluso l'assessore – per il sistema economico sia vitale evitare un altro lockdown nelle prossime festività natalizie quindi consiglio prudenza. Oltre a salvare la vita alle persone, indipendentemente dal comune in cui risiedono"