Si tuffa nel lago di Garda per salvare il figlio e non riemerge: si cerca ancora il corpo
Ancora nessuna notizia di Aran Chada, l'uomo di 52 anni che è tuffato nel lago di Garda per salvare il figlio di quattordici anni e non è più riemerso. L'episodio si è verificato nel pomeriggio di venerdì 22 luglio: la famiglia era impegnata in una gita in barca al largo di Limone. Attorno alle 15.30, il figlio sarebbe stato in difficoltà mentre nuotava.
Ha salvato il figlio di 14 anni e poi è annegato
Il padre, un impiegato della Global Energy Ventures&Gro Oilfield Alliance di Leicester, si è immediatamente tuffato per aiutarlo. Una volta raggiunto, è riuscito a farlo risalire sul motoscafo. Non è chiaro cosa sia successo, ma il 52enne si è inabissato sotto gli occhi della moglie, del 14enne e della figlia di appena cinque anni.
Ancora nessuna traccia del corpo
Sono stati immediatamente allertati i soccorsi: sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco. Nonostante le ricerche dei sommozzatori, non c'è alcuna traccia del corpo. Nella giornata di ieri, sabato 23 luglio, l'attività è stata sospesa a causa dell'arrivo di una forte perturbazione che arrivava dal Trentino. Oggi poi sono riprese, ma senza alcun esito.
Ritrovato invece il cadavere del 41enne Alessandro Redaelli
Intanto oggi è stato ritrovato il corpo di un altro giovane papà: Alessandro Redaelli è il 41enne che una settimana fa si è tuffato nel lago e non è riuscito più a risalire. L'uomo si trovava in barca con moglie e figli ed è morto sotto i loro occhi. Anche in questo caso sembrerebbe che all'origine della morte vi sia un malore. Dopo sette giorni di ricerche, il corpo è riemerso a Desenzano.