Si toglie la vita a 16 anni dopo aver comprato il veleno su Internet: indagano i Carabinieri
Un ragazzino di 16 anni, residente in provincia di Brescia, si è tolto la vita ieri dopo aver ingerito del nitrito di sodio: aveva chiesto al padre (non indagato) di comprare il preparato su Internet pochi giorni prima, con la scusa di un esperimento scolastico.
A dare l'allarme è stato il nonno, che nel pomeriggio ha trovato lo studente ancora agonizzante. Trasferito d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, il 16enne è morto a poche ore dall'ingestione. Sul fatto, riportato sulle pagine odierne de il Giornale di Brescia, indagano adesso i Carabinieri.
Il nitrito di sodio è un conservante prodotto sinteticamente, che si presenta in forma di polvere bianca e viene usato come ingrediente contro alcuni batteri nei prodotti a base di carne e pesce. Utilizzato spesso nell'ambito alimentare, si può trovare soprattutto all'interno delle carni in scatola, negli insaccati, nel pesce in scatola e nei formaggi. Può essere letale, però, se assunto in grandi quantità: la dose fatale, tale da poter ostacolare la trasmissione dell'ossigeno nel sangue e causare così la morte, è compresa tra 33 e 250 mg di nitriti per kg di peso corporeo.
Non è certo il primo caso in Italia. La Procura di Trento, nel maggio scorso, aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio sulla morte di una professoressa 63enne trovata senza vita in casa: su un biglietto aveva scritto: “Troppa solitudine, mi sono procurata le cose necessarie online”. E ancora. "Molti anni fa ho cominciato a fare ricerche su internet per una morte pacifica. La vita a volte è ingiusta, così ora penso di aver diritto alla liberazione e alla pace".
