Si ribalta con l’auto sull’argine del Po e muore: stava raggiungendo gli amici per una battuta di pesca
É morto dopo alcune ore in ospedale un uomo di 48 anni finito in un campo vicino al Po dopo esser finito fuori strada con l'auto. Il tragico incidente è successo nel pomeriggio di ieri lunedì 14 marzo tra Senna Lodigiana e Somaglia, in località Guzzafame. Stando a una prima ricostruzione di quanto accaduto, l'uomo verso le 18.30 è stato coinvolto in un grave incidente che lo ha fatto finire fuori strada. Lo schianto è stato terribile e l'uomo, originario della Romania, ha riportato gravi ferite.
La dinamica dell'incidente
Sul posto sono intervenuti subito i sanitari che hanno provato a rianimarlo più volte: purtroppo la vittima non ha mai più ripreso coscienza. Immediato il trasporto in elisoccorso in condizioni disperate al Policlinico San Matteo di Pavia dove purtroppo è morto nella notte tra lunedì e martedì. Sul luogo dell'incidente anche le forze dell'ordine che hanno provato a ricostruire quanto successo: il 48enne si è scoperto che stava andando nel Basso Lodigiano per una battuta di pesca. Durante il viaggio, l'uomo avrebbe perso il controllo della sua Fiat Punto per poi finire in un campo vicino al fiume ed essere schiacciato dalla sua auto. Lo schianto è stato terribile: ora i carabinieri della compagnia di Codogno hanno effettuato tutti i rilievi del caso. Sarà fondamentale anche capire cosa abbia provocato l'incidente. Al momento non risultano altre auto coinvolte nello schianto.
Muore una donna in un incidente a Pozzo d'Adda
Pochi giorni fa altro tragico incidente a Pozzo d'Adda, paese della provincia di Milano: qui due automobili si sono scontrate in un terribile frontale. L'incidente ha provocato la morte di una donna di 55 anni e il ferimento di due persone, una delle quali ricoverata in gravi condizioni. Gli operatori sanitari, una volta arrivati sul posto, hanno cercato in tutti i modi di rianimare la donna ma purtroppo per lei non c'è stato nulla da fare. La vittima aveva 55 anni e si chiamava Emanuela Rubini.