Si iscrive alla quarta superiore, ma la classe non esiste: 18enne non può andare a scuola
Francesco Tatti, un ragazzo 18enne di Zibido San Giacomo, nel Milanese, si è presentato in aula al primo giorno di scuola scoprendo che la sua classe non esisteva ed è stato rimandato a casa. Si era iscritto regolarmente a un istituto professionale del capoluogo lombardo dopo aver sostenuto un colloquio, obbligatorio per il suo percorso formativo, ma al suono della prima campanella ha fatto la sconcertante scoperta. La preside ha ammesso il disguido: "Avevamo personale con poca esperienza".
Il ragazzo si era iscritto al quarto anno di un istituto professionale
La storia è stata raccontata dall'edizione milanese de Il Giorno. Tatti, che soffre di dislessia, ha ottenuto il diploma al Centro di Formazione Professionale di Rozzano dopo un percorso di studi durato 4 anni. La volontà di continuare a studiare lo ha spinto a richiedere l'iscrizione all'ultimo anno di manutenzione e assistenza tecnica all'istituto Marelli-Dudovich di Milano.
Nel colloquio necessario per ottenere l'idoneità, la commissione ha rigettato la richiesta del giovane, consentendogli comunque di iscriversi al quarto anno. La decisione ha sconcertato la famiglia che non si spiega come, nonostante il titolo già acquisito, non sia stato alla quinta superiore, ma ha accettato comunque la decisione.
La preside ammette l'errore: "Il personale ha poca esperienza"
L'amara sorpresa è arrivata il primo giorno di scuola. Varcato l'atrio, ha chiesto in segreteria quale fosse la sua nuova classe, ma gli è stato risposto che la scuola non aveva attivato la sezione per quell'indirizzo. I genitori hanno contattato il vicepreside che ha confermato l'impossibilità di trovare una soluzione. Il 18enne è così rimasto senza una scuola da frequentare e la famiglia si è rivolta a un avvocato per fare chiarezza sulle responsabilità che hanno portato a questa situazione.
La dirigente scolastica ha confermato che la procedura eseguita durante il colloquio rispetta la normativa vigente, ma ha ammesso l'errore di comunicazione tra la scuola e il ragazzo: "Purtroppo avevamo del personale con poca esperienza e alla famiglia non è stato comunicato che non avevamo il quarto anno".