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Tenta di impiccarsi al balcone di casa dopo la morte dell’amico: vivo per miracolo

Un uomo di 78 anni, disperato per la morte del migliore amico, si è stretto una corda al collo e si è lasciato penzolare nel vuoto dal balcone del settimo piano. Fondamentale il tempestivo intervento dei carabinieri di Milano.
A cura di Francesca Del Boca
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Le amicizie, come gli amori, possono durare per tutta la vita. Così è stato per il legame tra Mario (nome di fantasia), 78 anni, e il suo amico più caro. Quasi un fratello, al suo fianco dalla più tenera età.

Per questo che, quando ha saputo della sua scomparsa, Mario è caduto nello sconforto più profondo. Al punto da decidere di farla finita, impiccandosi con una corda al balcone di casa. Dal settimo piano, lasciandosi penzolare nel vuoto. Fortunatamente però, dopo disperati di tentativi di salvataggio, i carabinieri lo hanno salvato.

Appeso al balcone

La vicenda si è svolta dentro uno stabile in zona Città Studi, a Milano, qualche minuto dopo la mezzanotte di domenica scorsa.

Alla centrale operativa di via Moscova è arrivata la chiamata di un residente del quartiere, che ha detto di vedere un uomo penzolante fuori dal balcone del settimo piano del palazzo di fronte. In pochi minuti sono piombati in zona due equipaggi del pronto intervento, con sirene e lampeggianti accesi: l’aspirante suicida era ancora appeso al balcone, e muoveva le gambe nel vuoto.

La corda al collo

I militari sono riusciti a entrare solo dopo aver demolito la porta blindata con almeno una cinquantina di calci. L’anziano è stato così tirato su e liberato dalla morsa della corda da scalatore (lo è stato in un passato ormai lontano) che si era assicurato attorno al collo con un nodo, dopo averne fissato l’altra estremità alla ringhiera del balcone.

La morte dell'amico

A quel punto Mario è stato traportato all'ospedale Niguarda, dove al momento si trova sotto osservazione. Neanche ai medici però ha voluto rivelare il segreto della sua disperazione, quel dolore che lo ha spinto a stringersi una corda al collo e a lasciarsi ciondolare nel vuoto: troppa, ancora, è la tristezza per la morte di quell'amico ormai introvabile.

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