Si fingevano Crosetto e membri dello staff per chiedere denaro agli imprenditori: indagate due persone
Ci sono i primi indagati nell’inchiesta sulla truffa del finto Guido Crosetto coordinata dal procuratore Marcello Viola e dal pm Giovanni Tarzia. Secondo quanto emerge dalla Procura di Milano, sarebbero due i soggetti sotto inchiesta, cittadini stranieri.
L’indagine condotta dai carabinieri ha portato finora al blocco di un conto olandese: proprio grazie a quel provvedimento è stato possibile recuperare la somma di quasi un milione di euro versato dall'imprenditore Massimo Moratti ai truffatori, 950mila euro bonificati su due conti olandesi.
L'ex presidente dell'Inter, al momento, sarebbe l'unica vittima accertata dei truffatori che si fingevano parte dello staff del ministro della Difesa Crosetto (o addirittura il ministro in persona, attraverso l'utilizzo di un apposito software per riprodurre la sua voce) e contattavano al telefono i più noti e facoltosi imprenditori nazionali come le famiglie Tronchetti Provera, Del Vecchio, Beretta, Aleotti e Caprotti.
Il modus operandi era lo stesso per tutti: le vittime prescelte venivano contattate al telefono dal finto esponente del governo Meloni, che chiedeva loro importanti somme di denaro per urgentissime "questioni di sicurezza nazionale" come la liberazione di giornalisti italiani imprigionati in Medio Oriente e in America Latina."Buongiorno, sono Guido Crosetto. La Repubblica italiana chiede un suo aiuto e le sarà riconoscente", si presentavano i truffatori in chiamata, spacciandosi per il ministro della Difesa o per gli assistenti del suo staff. E la Banca d'Italia – assicuravano i truffatori – si sarebbe naturalmente premurata di restituire le somme dovute, non appena l'emergenza fosse rientrata.