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Si fidanza e abbandona i suoi “amici”, loro aggrediscono il suo ragazzo: 3 minori finiscono in comunità

Tre minori sono finiti in comunità per aver picchiato il ragazzo di una loro amica, ritenuto dalla baby gang responsabile dell’allontanamento della giovane dal gruppo.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Era andato a trovare la fidanzata ma prima di entrare in casa era stato avvicinato da un gruppo di tre ragazzi che lo avevano picchiato. Ora gli autori dell'aggressione, tutti e tre minorenni, sono finiti in comunità dopo un'ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ed eseguita nella mattinata di ieri mercoledì 22 dicembre dai carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso, alle porte del capoluogo lombardo. Ora davanti alle autorità giudiziarie dovranno rispondere di atti persecutori e lesioni aggravate.

La vittima presa a pugni sotto la casa della fidanzata ad aprile

I fatti risalgono allo scorso aprile quando il giovane era stato preso a pugni sotto casa della propria fidanzata, mentre lei era riuscito a riprendere tutto dalla finestra con il telefono. A picchiare il giovane erano gli ex amici della ragazza: il fidanzato infatti aveva convinto la giovane ad allontanarsi dal gruppo perché giudicato violento. Così gli amici, presi dalla gelosia, hanno deciso di picchiare chi secondo loro era il motivo dell'allontanamento. Pochi giorni dopo era scattata la denuncia e poi le indagini dei carabinieri. I militari hanno scoperto che l'episodio violento era stato preceduto da minacce verbali pubblicate poi tutte sul profilo social della vittima: il giovane da tempo non usciva più di casa da solo proprio perché bersaglio di questi atti persecutori. Era stato costretto anche a cambiare le sue abitudini di vita tanto da portarlo a cambiare scuola per evitare altri episodi di violenza nei suoi confronti.

Giudicati complici altri tre minorenni

Al termine delle indagini sono scattate le misure cautelari nei responsabile dell'episodio violento. Ma non solo: nei confronti di altri 3 ragazzi, tutti 17enni, l'autorità giudiziaria ha disposto divieti di uscire di casa in orario serale e notturno e dell’obbligo di frequentazione di colloqui con i servizi sociali, anche loro indagati degli stessi reati ma con responsabilità meno gravi: avevano un ruolo marginale nella vicenda ma in qualsiasi caso erano ritenuti complici degli autori dell'aggressione.

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