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Si fa spedire 3 litri di droga dello stupro dalla Cina: nuovo processo per il conduttore tv Ciro Di Maio

Ciro Di Maio è stato arrestato dopo essersi fatto spedire 3 litri di Gbl (droga dello stupro) dalla Cina. Il conduttore tv, già condannato per un reato analogo nel 2021, avrebbe comprato la sostanza online pagandola in Bitcoin.
A cura di Enrico Spaccini
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Il conduttore tv e attore Ciro Di Maio, già arrestato nell'agosto del 2021 con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, ora rischia un nuovo processo. Il sostituto procuratore di Milano Baj Macario ha chiesto per lui il giudizio immediato, dopo che la guardia di finanza di Malpensa ha scoperto che il 48enne si è fatto spedire dalla Cina tre litri di droga dello stupro, pagata in Bitcoin. Davanti al gip ha dichiarato che "era per uso personale". Come appreso da Fanpage.it, la sentenza emessa dal giudice in primo grado nel 2022 è stata annullata in Appello, quindi il procedimento giudiziario dovrà ricominciare.

La "consegna controllata" e l'arresto

Alcuni giorni fa, le fiamme gialle hanno intercettato una spedizione arrivata alla Cargo City dell’aeroporto di Malpensa proveniente dalla Cina. In accordo con l'autorità giudiziaria di Busto Arsizio, è stata eseguita una "consegna controllata". In questo modo, i finanzieri sono potuti risalire al responsabile del traffico.

Seguendo in incognito la spedizione, le fiamme gialle sono potute intervenire in flagranza arrestando l'importatore, a Milano, e sequestrando la spedizione. L'etichettatura del pacco indicava la presenza di silicone, invece si trattava di circa tre litri di Gbl, gammabutirrolattone meglio conosciuto come "droga dello stupro".

Le accuse della Procura

Nel frattempo, i finanzieri hanno perquisito l'abitazione del conduttore tv scoprendo altro Gbl. Secondo la Procura, Di Maio ne faceva uso in parte, poi il resto lo cedeva anche usando servizi di corrieri a richiesta. Quelle sostanze venivano importate in Italia da lui stesso, che le acquistava online pagandole in moneta virtuale.

Davanti al gip, per la convalida dell'arresto, Di Maio si è avvalso della facoltà di non rispondere. In una dichiarazione spontanea ha affermato che "la droga era per uso personale" e di non averla "mai ceduta ad altri". Questa linea difensiva è la stessa che ha usato nell'agosto del 2021, quando era stato arrestato e condannato a un anno e 4 mesi per lo stesso reato.

Come appreso da Fanpage.it, la vicenda giudiziaria è la stessa. Infatti la Corte d'Appello aveva annullato la sentenza di primo grado accogliendo le eccezioni preliminari presentate dalla legale del conduttore. Perciò, l'intero procedimento dovrà ripartire con la richiesta della Procura di giudizio immediato.

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