Si è suicidato il medico Giuseppe de Donno, padre della cura del plasma iperimmune contro il Covid
Si è tolto la vita nel pomeriggio di oggi 27 luglio Giuseppe De Donno, il medico diventato famoso durante la pandemia per aver scoperto con successo la cura di plasma iperimmune per sconfiggere il Covid. Secondo quanto riporta la Gazzetta di Mantova, De Donno, 54 anni, è stato trovato morto nel pomeriggio di oggi nella sua casa di Curtatone, nel Mantovano. Ancora non si sanno le cause e i motivi che hanno spinto il medico a togliersi la vita: sembrerebbe non abbia lasciato nessun biglietto.
Il dottor De Donno era il primario di Pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, e insieme al Policlinico di Pavia, ha sperimentato la plasmaterapia con successo. Durante l'emergenza sanitaria la sua cura aveva salvato tanti malati Covid. In una sua intervista del maggio 2020 aveva definito la cura del suo team "un'arma magica che ci consente di salvare più vite possibili". Allo stesso tempo però il professore aveva spiegato di non volersi arrogare alcun merito circa l'invenzione di nulla, parlando di un perfezionamento di un'idea "che già esisteva". "Il nostro protocollo è ambiziosissimo", aveva spiegato De Donno, rivelando che già a maggio dello scorso anno che un'ottantina di pazienti erano stati già trattati con la plasmaterapia con successo. Poi però come capofila per la sperimentazione della cura al plasma iperimmune era stato scelto l’ospedale di Pisa e non quello di Mantova. Lo scorso giugno aveva poi deciso di lasciare l'ospedale per diventare medico di base a Porto Mantovano.
Le prime reazioni alla notizia della morte
Intanto c'è chi lo ricorda. Il direttore di Asst di Montava Raffaello Stradoni apprende così la notizia: "Siamo sinceramente allibiti. Ho avuto modo di conoscere di persona e confrontarmi più di una volta con De Donno e devo dire che era una persona davvero squisita: onesto fino in fondo, si è sempre speso per la verità e per gli altri". Poi tiene a precisare: "Durante la prima ondata del Covid aveva dato il meglio di se stesso ed era davvero apprezzato sia dai colleghi medici che dalle centinaia di pazienti che hanno avuto a che fare con lui. Aveva investito moltissimo anche nelle ricerche sul plasma, cura che ora è stata abbandonata ma che nonostante tutto aveva dato i suoi frutti. L’abbandono del plasma per altre cure per lui è stato sicuramente un colpo decisamente difficile da gestire". Tra i primi politici c'è il leader della Lega Matteo Salvini Salvini: "Non ci volevo credere. Perdiamo una bella persona, un grande medico, che durante il Covid ha lottato come un leone per salvare centinaia di vite, spesso contro tutto e tutti. Buon viaggio Giuseppe, lasci un vuoto grande". "Un disastro… Aveva lottato per le cure contro il covid dal primo minuto. Aveva salvato centinaia di vite. Medicina mantovana in lutto, De Donno si è tolto la vita", si legge sulla pagina twitter del politico Claudio Borghi.
La cura del plasma iperimmune del dottor De Donno
Per rendere possibile questa tecnica, sono stati fondamentali i donatori di sangue dei guariti Covid che devono avere caratteristiche fondamentali e il cui plasma deve essere certificato come contenente di anticorpi iper immuni. "Ognuno dei guariti – aveva spiegato De Donno – dona poco più di mezzo litro di sangue ma, per usarlo, d'ora in poi, pare stiano sorgendo degli impedimenti". E ancora: "Adesso ogni volta dobbiamo chiedere l'autorizzazione al Comitato etico e questo ci fa perdere tempo prezioso". Certo, il plasma può essere congelato, motivo per cui a Mantova hanno creato una banca del plasma per conservarlo ed eventualmente aiutare gli altri ospedali che ne fanno richiesta. De Donno aveva poi ribadito duranti i primi mesi della pandemia che "creando banche plasma in giro per l'Italia riusciremmo ad arginare altre ondate del virus".