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Si è costituito l’uomo che ha investito una 20enne sulle strisce a Gavirate: “Non pensavo si fosse fatta male”

Una 20enne era stata investita sulle strisce a Gavirate (Varese) il 7 marzo. L’automobilista, che si era allontanato senza prestarle soccorso, si è costituito fornendo la sua versione dei fatti.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Si è costituito l'automobilista che lo scorso giovedì 7 marzo ha investito una ragazza che stava attraversando sulle strisce pedonali di via Al lago a Gavirate, in provincia di Varese. L'uomo, un ultra 80enne, si è presentato ieri mattina, lunedì 11 marzo, alla caserma dei carabinieri accompagnato dai suoi avvocati. Stando alla sua versione dei fatti, non si sarebbe accorto di aver fatto male alla giovane urtandola con la propria auto, dato che "andava pianissimo" e il sole gli aveva impedito di vedere la studentessa cadere a terra.

L'investimento del 7 marzo

Erano le 17:10 del 7 marzo quando la ragazza è stata colpita da una Fiat Panda sulle strisce pedonali. La 20enne è finita prima contro il cofano e poi sull'asfalto. L'uomo alla guida non si è fermato a prestarle soccorso ma, anzi, si è allontanato senza dare l'allarme. La madre della studentessa aveva lanciato un appello sui social chiedendo a eventuali testimoni di farsi avanti.

La 20enne, intanto, era stata accompagnata al pronto soccorso per alcuni accertamenti che hanno escluso eventuali fratture. La ragazza, infatti, se l'è cavata con un trauma alla gamba per il quale è costretta a portare le stampelle per alcuni giorni.

La versione dell'automobilista

L'appello della madre è rimasto inascoltato fino all'11 marzo, quando un 80enne si è presentato alla caserma dei carabinieri di Gavirate, insieme ai suoi avvocati, dicendo di essere stato lui a investire la 20enne. Come riportato da la Prealpina l'anziano, che ha già incontrato la ragazza sincerandosi delle sue condizioni di salute, ha dato la propria versione dell'accaduto.

L'uomo sostiene di averla colpita mentre andava a velocità molto contenuta, visto che in quel momento si trovava dietro un autobus appena ripartito dopo la fermata. Inoltre, non pensava che le condizioni della ragazza fossero gravi, dato che l'aveva vista appoggiare le braccia sul cofano e restare in piedi accanto all'auto. Il sole, poi, gli avrebbe impedito di vedere che la 20enne era finita a terra, dolorante. Ora gli inquirenti trasmetteranno l'informativa in Procura, poiché l'omissione di soccorso è un reato perseguibile d'ufficio.

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