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Si è costituito il pirata della strada che ha ucciso un bimbo di 12 anni in bicicletta

Prima è scappato e, dopo 4 ore, si è presentato spontaneamente alle forze dell’ordine il ragazzo che ha ucciso un bambino in bicicletta a Milano. Ora dovrà rispondere anche di omissione di soccorso.
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Prima è fuggito, lasciando il corpo del piccolo da solo sull'asfalto, all'una di notte di una Milano ormai deserta. Poi si è presentato spontaneamente al comando della Polizia Locale per costituirsi. Così è stato individuato, mentre le indagini erano ancora in corso, il ragazzo che questa notte ha investito e ucciso un 12enne in bicicletta in via Bartolini.

Si è costituito il pirata della strada

È difficile sapere o anche solo immaginare quali possano essere le motivazioni del cambio di comportamento del ragazzo, un 22enne, che dopo aver travolto e ucciso un bambino in bicicletta prima non si è fermato e, dopo quattro ore, si è costituito.

Dopo lo schianto è andato nel panico e, per questo, è fuggito, ma poi ha capito cos'era successo e quindi ha deciso di assumersi le sue responsabilità? O sperava di farla franca ma, quando si è accorto (o gli hanno detto) che in una città come Milano, piena di telecamere, al giorno d'oggi è impossibile non essere scoperti, si è sentito braccato?

Senso di responsabilità o scelta utilitaristica? Chi può dirlo, sta di fatto che il pirata della strada è uscito allo scoperto e si consegnato alla Forze dell'Ordine, che lo hanno subito posto in stato di fermo.

Ora, oltre alle responsabilità connesse alla dinamica dell'incidente (bisognerà capire se il guidatore era sotto l'effetto di alcol e/o droghe, ad esempio), dovrà rispondere anche di omissione di soccorso.

La dinamica dell'incidente

Non è, infatti, ancora del tutto chiara la dinamica dell'incidente e come sia stato investito il bambino, che è morto sul colpo. Gli agenti della Polizia Locale hanno effettuato i rilievi del caso e produrranno una relazione da cui sarà possibile ricostruire, o quantomeno ipotizzare, l'accaduto.

Da chiarire anche se il bambino di 12 anni fosse da solo in giro per Milano all'una di notte e, nel caso, se i genitori ne erano a conoscenza. Per quanto estranea quanto questa circostanza risulti estranea alla dinamica dell'incidente, resta comunque un aspetto importante da approfondire.

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