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Si dimette il segretario della Lega di Mantova che ha scritto ‘bambino negroide’: “Non volevo essere razzista”

Cristian Pasolini, segretario della Lega di Mantova, si è dimesso dopo le polemiche scaturite da un post da lui pubblicato in cui definiva un bambino “negroide”.
A cura di Matilde Peretto
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Il segretario della Lega a Mantova Cristian Pasolini si è dimesso dopo che un suo post Facebook ha provocato diverse polemiche. Definiva "negroide" un bambino fotografato durante l'inaugurazione di una palestra in città. Molti politici, soprattutto esponenti del Partito democratico, avevano chiesto le sue dimissioni. Pasolini li ha accontentati e ha lasciato il proprio incarico. A darne notizia è stato Antonio Carra, segretario provinciale della Lega, ribadendo che il partito come movimento non condivide le parole e le idee di Pasolini.

Il post delle polemiche e le scuse di Pasolini

"Bene l’inaugurazione della palestra ed ennesimo taglio del nastro con foto di rito e tradizionale prima fila con bimbo negroide (bimbo di colore, se non vogliamo usare correttamente i termini scientifici di lingua italiana)". Questo è il post del segretario del Carroccio mantovano che ha provocato scalpore un paio di giorno fa. Oggi non si trova più: è stato cancellato, così come il suo profilo Facebook, poco dopo l'inizio delle polemiche.

Molti (soprattutto esponenti del Partito democratico) avevano criticato le parole usate da Pasolini e ne avevano chiesto le dimissioni. Ieri, è stata annunciata la rinuncia all'incarico dal segretario provinciale della Lega, Antonio Carra. In un nota, invece, Pasolini si è scusato, dicendo: "Mi dispiace che qualcuno si sia sentito offeso leggendo ciò che avevo scritto: mi scuso con tutti coloro che si siano risentiti. Ribadisco che nelle mie parole, nei miei pensieri e nelle mie intenzioni non c’è mai stata volontà denigratoria e men che meno razzista, tantomeno nei confronti di un bimbo, al quale vanno principalmente le mie scuse".

Le dimissioni annunciate in una nota

"Le mie intenzioni erano esclusivamente quelle di stigmatizzare un certo tipo di propaganda elettorale, spesso in uso a Mantova, che spinge sui soliti punti dell'inclusione, dell'integrazione, del politically correct a tutti i costi", ha continua a spiegare Pasolini. " Con quel post avevo la necessità di utilizzare termini che non fossero politically correct, ma con ciò non offensivi".

"Mi sono reso conto di aver utilizzato con troppa leggerezza espressioni che venivano intese anche negativamente". E poi, ha concluso: "Per non creare imbarazzi a chi ha repentinamente preso le distanze dalle mie parole, ho rassegnato le dimissioni dall’incarico ricoperto di segretario della Lega di Mantova".

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