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Il caso del ragazzo scomparso a Colico

Si cerca ancora il 17enne, i nonni: “Forse si è fidato della persona sbagliata”

“Abbiamo paura che sia finito in qualcosa di più grosso di lui”: parlano i nonni del 17enne Edoardo G., scomparso da Colico (Lecco) la mattina del 21 marzo e visto l’ultima volta alla stazione Centrale di Milano.
A cura di Giorgia Venturini
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L'unica certezza che si ha sulla scomparsa del 17enne Edoardo G. è che è stato visto l'ultima volta alla stazione Centrale di Milano. Poi il nulla. Così però gli investigatori stanno escludendo la pista della fuga in Russia o tra i monti della Valtellina o di Lecco. Il ragazzo era uscito di casa portandosi dietro un sacco a pelo e dopo aver fatto delle ricerche su internet in cui cercava di capire come sopravvivere tra i boschi.

Invece ora l'ultimo avvistamento certo è in città: sarebbe stato infatti ripreso dalle telecamere di sorveglianza della Stazione Centrale di Milano con un gelato in mano mentre si aggira per i negozi e si guarda intorno. Dalle immagini sembra tranquillo, come se aspettasse qualcuno.

Da qui le parole dei nonni: "Forse si è fidato della persona sbagliata. Sembra un film di fantascienza, un incubo". La paura dei nonni è che il nipote sia finito in qualcosa più grande di lui. Spiegano le loro preoccupazioni ai microfoni de La Vita in Diretta, il programma condotto da Alberto Matano su Rai 1: "Lo vedevo crescere, diventerà una brava persona, un uomo di successo".

Nessun problema né in famiglia né a scuola per questo chi gli vuole bene non sa spiegarsi questo allontanamento. Con i nonni si erano sentiti la sera prima che Edoardo uscisse di casa la mattina del 21 marzo per andare a scuola a Colico senza fare ritorno: "Avevamo parlato della montagna, ogni anno la settimana dopo la fine della scuola. Era innamorato della montagna, si sentiva in pace con se stesso". Ecco quindi la paura più grande: "Abbiamo paura che sia finito in qualcosa di più grosso di lui e non tenga in conto che sia minorenne. E magari lui si è affidato a qualcuno di cui ha fiducia e invece non è cosi".

Infine i nonni lanciano un appello: "Siamo molto preoccupati, lo sa che siamo preoccupati per lui perché Edo lo abbiamo allevato noi. Per noi Edo è un figlio. Ti aspettiamo a braccia aperte, lo sai, la tua nonna ti ha sempre voluto un mare di bene. Spero che tra qualche giorno sentiremo suonare il campanello e vedremo Edoardo che è alla porta. Me lo auguro proprio che sia così e che finisca questo incubo". Intanto le ricerche continueranno anche di notte. I carabinieri e le persone a lui vicine non hanno mai spesso di cercarlo.

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