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Si apposta vicino ai bancomat e rapina chi preleva i contanti: arrestato un 30enne

I carabinieri di Brescia hanno arrestato a Riccione un 30enne ritenuto responsabile di aver commesso cinque rapine. L’uomo avrebbe rubato più di 7.500 euro ai clienti degli sportelli dei bancomat.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un 30enne è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Brescia perché ritenuto responsabile di cinque rapine ai danni di altrettante persone che avevano appena ritirato denaro contante dagli sportelli bancomat. I colpi sarebbero avvenuti tra agosto e novembre dello scorso anno presso le filiali Unicredit di Brescia e provincia. L'uomo è stato rintracciato e arrestato lo scorso sabato mattina, 10 febbraio a Riccione.

I cinque colpi messi a segno a Brescia e in provincia

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, il 30enne metteva in atto sempre lo stesso piano. Si appostava nei pressi degli atm degli istituti bancari e, dopo aver identificato la possibile vittima, aspettava che prelevasse il denaro. Dopodiché, si piazzava tra il bancomat e la persona che stava prelevando (sempre uomini e donne anziane) si impossessava dei contanti appena usciti dallo sportello e si allontanava. Se la vittima cercava di reagire, la spintonava o ingaggiava una breve colluttazione.

I colpi accertati sono avvenuti in tre filiali Unicredit di Brescia, in via Cremona, via Genova e via Triumplina, e in altre due a Manerbi e Ospitaletto. In tutto, il 30enne avrebbe incassato più di 7.500 euro.

I filmati delle telecamere e l'arresto a Riccione

Il 30enne, di origine rumena, disoccupato e senza fissa dimora, è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri della Compagnia di Brescia a Riccione lo scorso sabato. A incastrarlo sono state le telecamere di sorveglianza piazzate all'esterno degli istituti di credito che lo hanno filmato mentre metteva a segno i suoi colpi. Si è rivelato fondamentale un tatuaggio sull'avambraccio che è stato riconosciuto dalle sue vittime.

Per il gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla Procura, l'uomo "avrebbe eletto a vero e proprio sistema di vita la sistematica aggressione al patrimonio altrui al fine di procurarsi da vivere".  Il 30enne ora si trova in carcere.

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