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Si abbassa l’età media dei positivi a Varese e Como: oltre 2.500 casi sono tra gli under 49

Oltre 2500 casi di Coronavirus nelle province di Como e Varese sono tra persone under 49. A comunicare i dati, relativi al periodo 28 febbraio – 6 marzo, l’Ats Insubria. In generale i contagi sono aumentati nell’ultima settimana: 4.027 rispetto ai 3.617 dei 7 giorni precedenti. Il 42 per cento dei casi è dovuto alla variante inglese del Covid.
A cura di Giorgia Venturini
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Cala l'età media dei nuovi positivi al Covid. Almeno stando ai dati forniti dall'Agenzia per la tutela della salute Insubria, che copre parte della provincia di Como e quella di Varese. Nei due territori sono 1.480 le persone risultate positive al tampone dal 28 febbraio al 6 marzo di età compresa tra i 25 e 49 anni, mentre sono 1.007 le persone positive tra i 50 e i 64 anni. E ancora: gli over 75 positivi sono 416, mentre i minori di 18 anni sono 552. Tra i 65 e 74 anni nella settimana presa in esame si sono registrati 39o casi, 521 infine quelli tra i 18 e 24 anni.

Nel complesso i numeri sono in forte risalita: nella settimana dal 4 al 10 marzo in tutta la Ats Insubria si sono registrati 4.027 casi rispetto ai 3.617 della settimana precedente. A preoccupare sono soprattutto la varianti: se il 31 per cento dei casi è dovuto alla variante originaria del virus, il 42 per cento dei contagi è invece legato alla variante inglese. È inoltre stato registrato un 3 per cento di casi legati alla variante brasiliana e un 24 per cento di casi legati ad altre varianti non ancora identificate. Solo un caso è dovuto alla variante sudafricana.

A Monza si abbassa anche l'età media dei pazienti ricoverati

A calare non è però solo l'età dei nuovi positivi. I dati che arrivano da un altro territorio, Monza, mostrano che anche chi viene ricoverato in gravi condizioni in ospedale ha un'età media più bassa rispetto ai pazienti della prima e della seconda ondata. All'ospedale San Gerardo nella fase 1 la media dei ricoverati in terapia intensiva era di 65 anni, nella seconda ondata l'età media dei pazienti in rianimazione era di 63 anni mentre da febbraio ad oggi l'età media dei pazienti in terapia intensiva è calata a 61 anni.

A preoccupare a Monza sono soprattutto i nuovi pazienti Covid in arrivo al pronto soccorso: più 30 ogni giorno e "non accenna a diminuire neanche il flusso dei pazienti del percorso non Covid", fanno sapere dall'ospedale. E aggiungono: "Abbiamo un piano di ampliamento approvato che consente di incrementare i posti letto covid, contraendo gli altri posti letto, in maniera progressiva rispetto alle fasi della pandemia. I piani prevedono per gli ospedali hub come il nostro un maggior coinvolgimento sui pazienti ad alta complessità rispetto a quelli ordinari dove lo sforzo maggiore deve essere sostenuto dagli altri ospedali secondo le indicazioni regionali. Stiamo già attuando il piano per fare fronte alla terza ondata". In sintesi, il piano prevede 6 livelli di intensità successiva e, ad oggi, l'ospedale è al 5 livello. "La tenuta del sistema – concludono dall'ospedale – passa dall’efficacia del modello di trasferimento dei pazienti tra ospedali. In questo momento trasferiamo in maniera attiva e proficua sui due privati accreditati Zucchi e Policlinico di Monza che sono sempre stati collegati con una efficiente rete al nostro hub".

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