Shiva condannato a 6 anni di carcere per la sparatoria, il rapper: “Oggi è un giorno triste per tutti”
"Questo è un giorno triste per me. Questo è un giorno triste per tutti, la verità si sta ancora nascondendo. E io non sono solo un altro rapper in carcere". Arriva anche il commento di Shiva, al secolo Andrea Arrigoni, dopo la sentenza di primo grado del tribunale di Milano che lo condanna a 6 anni e mezzo di reclusione.
Il rapper è stato ritenuto responsabile delle accuse di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione di pistola per aver sparato dei colpi contro due lottatori di MMA l'11 luglio 2023, davanti allo studio di registrazione della sua casa discografica a Settimo Milanese: i giovani, vicini a una gang rivale, avevano provato ad aggredire Shiva e il suo entourage. Per questi fatti la difesa aveva chiesto l'assoluzione, mentre il pubblico ministero Daniela Bartolucci una condanna a 7 anni di carcere.
Oggi sono stato condannato a 6 anni e mezzo di carcere per tentato omicidio, un crimine che non ho mai commesso. Una condanna che arriva dopo aver soltanto provato a difendere me stesso, aver subito mesi di carcere e dopo esser stato costretto a non poter fare musica, ciò che ha dato un senso alla mia vita e che poteva almeno permettermi di rimanere un essere umano".
Questo è un giorno triste per i miei fan perché Milano Angels, il mio nuovo album, è pronto, ma non potrà ancora uscire. Questo è un giorno triste per la Giustizia in questo Paese, perché non ho mai detto di non aver commesso errori ma ho soltanto chiesto di essere punito per quelli che ho realmente commesso. Il tentato omicidio non è tra questi. Questo è un giorno triste per tutti e lo sarà per sempre finché non permetteremo a chi ha commesso errori di ripartire. Lo sarà finché i pregiudizi continueranno a uscire di casa, quando la verità si sta ancora nascondendo. Lo sarà finché io non sarò libero. Perché fino a quando sarò solo un altro rapper in carcere e non una persona, non sarà libero nessuno.