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Omicidio di Sharon Verzeni a Bergamo

“Sharon Verzeni potrebbe essere stata scambiata per un’altra persona”: parla il compagno Sergio Ruocco

“Magari qualche cliente del bar dove lavorava le ha dato fastidio. Se ci fosse stato qualcosa di strano comunque l’avrei notato”, ha detto Sergio Ruocco, compagno di Sharon Verzeni. “Magari l’hanno scambiata per un’altra persona”
A cura di Francesca Del Boca
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"Magari qualcuno ha visto qualcosa la sera dell'omicidio, ma potrebbe avere paura a dirlo". Sono le parole di Sergio Ruocco,  fidanzato di Sharon Verzeni, a quasi trenta giorni dall'omicidio della giovane compagna. Sì perché sul delitto della barista, accoltellata a morte mentre passeggiava per le strade di Terno d'Isola (Bergamo) lo scorso 30 luglio, gli inquirenti ancora brancolano nel buio. Dopo settimane dall'aggressione, infatti, non c'è nessuna pista concreta. Nessun indagato, nessun nome.

Le ricerche, nel frattempo, proseguono a tappeto e coinvolgono via Castegnate e i suoi immediati dintorni: giusto oggi l'amministrazione comunale ha chiuso le strade del centro di Terno d'Isola per ultimare i rilievi e per cercare l'arma del delitto all'interno di aiuole e tombini. "Mi sembra davvero impossibile che nessuna telecamera l’abbia ripresa, che non ci sia un’immagine", ha commentato l'idraulico 38enne a La Repubblica. Gli occhi elettronici in paese sono più di 50. E nessuna, per ora, sembra aver ripreso l'assassino della barista. "Magari devono ancora finire di vedere tutti i filmati, e prima o poi qualcosa salta fuori".

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Un'idea sul responsabile? "L’unica cosa che potrei pensare è qualche cliente del bar dove lavorava che magari le ha dato fastidio, ma non mi ha mai detto niente. Faceva anche qualche piccolo lavoretto da estetista a domicilio ma andava da persone che conosciamo bene, tutti parenti, magari alla lontana, comunque gente che sappiamo chi è. Forse l’hanno scambiata per un’altra persona".

L'ipotesi di uno squilibrato casuale, o di qualcuno che viveva ai margini del paese, non sembra convincerlo granché. "In via Castegnate non abbiamo mai visto gente strana, passava a volte di lì, spesso anche con me. Spacciatori? Erano due o tre, e non ci guardavano neanche". Non attacca, però, anche l'idea di un possibile stalker. "Anche se non avesse voluto dirmelo, penso che lo avrei visto. Non mi ha mai fatto notare niente di strano, mai detto nulla. Se ci fosse stato qualcosa l’avrei capito".

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